“Regalare un sorriso mi fa stare bene, non costa nulla”. E lui, Stefano Passoforte, lo ha fatto a suo modo, mettendo in campo la sua arte: la cucina. Un regalo di gusto e di cuore quello che il giovane chef sulmonese ha voluto donare ai ragazzi della struttura per minori “Casa Silvia”, cucinando per loro il cenone della Vigilia di Natale. Menù a base di pesce per i giovani ospiti, un messaggio di vicinanza, spiega “Per me è naturale, io mi sento fortunato, ho la mia famiglia accanto, il mio lavoro, ho voluto dare un momento di felicità a questi ragazzi”
Un gesto che aveva tenuto per sé, non nuovo in realtà per il cuoco peligno che già la scorsa estate aveva aperto le porte del suo locale alle persone bisognose, invitando a pranzare o regalando l’asporto. Ad agosto si trattò di un pasto di solidarietà per una quarantina di persone, iniziativa molto apprezzata dai concittadini.
Lo ribadisce “Mi sento vicino alle persone in difficoltà” Stefano ricorda come nella vita spesso non si dia il peso alle cose che contano davvero, è capitato anche a lui di restare senza pasto girando per il mondo, ed è per questo, spiega, che bisogna avere cura dei valori, dare attenzione a chi è in difficoltà, senza differenze, per tutti, “dare una mano mi rende felice”
A voler ringraziare pubblicamente Stefano però è stato il responsabile della struttura, il dottor Marco Colantoni, l’associazione La Fenice. Colantoni a nome di “Casa Silvia” Sulmona, comunità che accoglie minori con disturbi della condotta e che gravitano nel circuito del penale, ha lodato l’iniziativa, parlando di “nobilissimo gesto” che ha reso “più dolce questa festività ai nostri ragazzi che non hanno avuto la fortuna di poter trascorrere il Natale con le proprie famiglie”. Il responsabile di Casa Silvia ringraziando “per il cuore grande per la sensibilità dimostrata” ha aggiunto “vogliamo anche dettagliare la bontà e la squisitezza dei piatti degustati”.
Per Stefano si tratta di un sorriso donato. Non solo spirito di Natale, lo sottolinea il giovane chef nelle sue parole per i ragazzi della struttura ”Potranno sempre contare su di me”.
Anna Spinosa
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