Quando la pubblicità dello scioglipancia magico viene trasmessa a reti unificate, vuol dire che la bella stagione è arrivata davvero.
Non possiamo più aspettare, è ora di smaltire i luculliani pasti invernali, con chilometriche passeggiate alle Marane, a Sant’Onofrio o per la strada chiusa che porta a Pacentro.
Scarpe basse, vestiti comodi e bastone in pugno, per aiutarsi nelle salite e per scacciare l’eventuale fauna locale indispettita dallo scalpiccio.
In tasca una busta per affrontare al meglio eventuali giacimenti di asparagi, cacigni e cicorie varie.
Il cambio armadio non è più procrastinabile, bisogna metter via l’amato cappotto, dentro il quale ci siamo nascoste negli ultimi sei mesi. Siamo state bene lì dentro al calduccio e nessuno si è mai accorto dei chiletti che abbiamo messo sull’addome o di tutte le volte che siamo uscite senza togliere la maglia del pigiama, ancora calda di sonno.
Nonostante la crisi economica ci soffochi da un decennio, alla diminuzione dei quattrini non ci abitueremo mai ed è infatti con sommo dispiacere che diciamo addio alla calzamaglia da 50 denari, sotto la quale non ci è pesato discendere dalle scimmie e diamo il benvenuto agli esigui 15 denari di collant che si sfileranno con la sola forza del pensiero.
Dobbiamo prenderci il tempo per andare dalla parrucchiera a schiarire i capelli con un riflesso alla moda, che brilli al sole finalmente alto nel cielo e faccia sembrare la nostra aurea ancora più luminosa, en pendant con quel cerchio alla testa, che tante volte spacciamo per aureola.
È tempo di sagre e feste di paese, di fuochi artificiali e street food da mangiare facendo smorfie, per non toglierci il rossetto.
Via le calosce, gli scarponi e i moon boot. Benvenuti sandali, cavigliere, smalto ai piedi e tacchi a spillo, con cui incastrarsi fra i sanpietrini del centro storico, perdendo la scarpetta come novelle Cenerentole, senza limiti di orario.
Gli occhiali da sole smettono di essere un accessorio per i capelli e li mettiamo finalmente al loro posto: sul naso. Saranno indispensabili per proteggerci dalla luminosità di questa meravigliosa stagione, permettendoci di osservare senza essere viste, controllando senza volere ciò che spiamo solo per sbaglio, mentre guardiamo altrove per caso.
Che bella la bella stagione!
Ogni anno sembra farci promesse allettanti di istanti felici e atmosfere leggere. E ogni volta noi a quelle promesse ci crediamo, cercando di prendere esempio dalla natura, che sa svegliarsi, rinascere e fiorire ogni anno, a prescindere da come sia stato lungo e gelido l’inverno.
Finisce il periodo di quiescenza e la vita si impone con le sue meraviglie. C’è di nuovo il sole. C’è di nuovo un fiore.
gRaffa
Raffaella Di Girolamo
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