L’area celestiniana per sei mesi sarà in mano all’Associazione Celestiniana. Le chiavi dello chalet di Sant’Onofrio sono state affidate temporaneamente all’associazione presieduta da Giulio Mastrogiuseppe, riconfermato presidente poco meno di tre settimane fa. Il semaforo verde è arrivato ieri, con la delibera di giunta di Palazzo San Francesco che stipula la convenzione per la custodia e la manutenzione, oltre che dello chalet, anche dell’eremo soprastante e delle altre strutture e infrastrutture circostanti.
E’ un ritorno a casa, in un certo senso. L’associazione, infatti, già aveva avuto in affidamento l’area fino al 2010, anno in cui venne chiusa per poi essere riaperta dopo trentasei mesi, ma solo per il passaggio. Non è ancora il punto finale per quanto riguarda la gestazione di un affidamento lungo almeno due anni, ovvero da quando l’8 dicembre del 2022 i lavori di sistemazione vennero terminati, e il cantiere riconsegnato. Nello chalet l’arredo resta ancora generico, con i bagni da dover sistemare, in particolare quelli per i portatori di handicap.
L’Associazione effettuerà attività di custodia, pulizia e manutenzione ordinaria delle aree incluse nella Convenzione, curando l’accessibilità, la pulizia e in generale le buone condizioni dei luoghi (includendo gli edifici, le aree scoperte ed i beni mobili consegnati), regolando gli accessi per la fruizione in occasione di visite, eventi culturali e progetti di studio e ricerca approvati dal Comune e vigilando sul corretto utilizzo degli spazi. In particolare, l’associazione curerà apertura e chiusura della sbarra di accesso alla strada di arroccamento, consentendo l’accesso ai veicoli esclusivamente per operazioni di carico e scarico o sosta breve, per massimo 30 minuti. Inoltre, sarà compito dell’associazione il monitoraggio delle condizioni del sentiero e dei relativi accessori e pertinenze, con obbligo della segnalazione di eventuali criticità; la registrazione degli accessi all’Eremo e comunicazione al Comune con cadenza mensile e lo sfalcio del verde di bordure della strada di arroccamento, area adiacente al piazzale e area del santuario di Ercole Curino.
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