Tornano a chiedere con urgenza la riapertura di un tavolo di confronto per le trattative sindacali con la Direzione Asl per ottenere il diritto alla giusta e dovuta retribuzione degli operatori. La Fp Cgil parla di richieste disattese nonostante la pazienza dei lavoratori che da tempo si sono messi a disposizione per far fronte alle note e gravose carenze di personale, “ma ai sacrifici chiesti ed imposti ai lavoratori non sono susseguiti i giusti riconoscimenti in termini giuridici, economici e contrattuali”. Mancanza di personale che spiegano Francesco Marrelli, Anthony Pasqualone e Angela Ciccone, ha portato l’organizzazione del lavoro in violazione delle normative contrattuali e di legge in materia di orario di lavoro con la conseguenza che il servizio ispettivo del Ministero del Lavoro sta elevando sanzioni per il mancato rispetto della norma e a questo si aggiunge la beffa, le sanzioni infatti vengono “girate” ai responsabili dei servizi che soffrono della carenza di personale.
I turni vengono predisposti senza la giusta previsione dei riposi settimanali previsti per legge, senza le 11 ore di riposo tra un turno e l’altro nell’arco delle 24 ore, senza che si dia ai lavoratori la possibilità di usufruire delle ferie pregresse. Si continua così con un eccessivo ricorso al lavoro straordinario, in carenza di contrattazione per costituire la banca ore e regolamentare contrattualmente l’orario di lavoro collettivo.
Condizioni di lavoro che stanno determinando un peggioramento in termini di stress, con serie ripercussioni nei confronti dei lavoratori, ai quali la Asl non ha ancora corrisposto la giusta remunerazione per il lavoro svolto, ancora non pagate, a distanza di un anno, le prestazioni di lavoro straordinario svolte dal personale nei mesi di novembre e dicembre 2016, le competenze per la produttività collettiva, la liquidazione per le prestazioni di attività di screening. Sulle fasce incalzano“Nulla è stato fatto per permettere ai lavoratori di essere selezionati per le Progressioni economiche orizzontali (fasce) che sono ferme ormai dal 2015. Nulla è stato fatto per la valutazione della Produttività e del sistema premiante e, in una situazione di cronica carenza di personale, è il minimo che andrebbe fatto visti i sacrifici svolti per il mantenimento dei servizi essenziali”.
Tutto fermo per la regolamentazione sulla mobilità interna del personale, per il conferimento degli incarichi di Coordinamento (cd Caposala e Capotecnici), per l’adeguamento del valore dei buoni pasto, mensa e per l’istituzione delle mense aziendali, nessun confronto per il monitoraggio delle ore di lavoro straordinario effettuate dal personale, ed ancora nulla è stato fatto in merito alla rilevazione del personale sanitario “fuori posto”, spiegano. Così pure “Nessuna verifica della spesa per le indennità accessorie non liquidate al personale a cui è stato richiesto e disposto di effettuare turni aggiuntivi”.
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