Cgil: Ranieri fa il bis. Lavoro, sanità, pace, migrazione e transizione ecologica in agenda

Bissa il mandato Carmine Ranieri, alla guida della Cgil Abruzzo-Molise per un altro quadriennio: il segretario uscente è stato infatti riconfermato alla guida del sindacato con un’agenda di cose da fare che si infittisce alla luce dell’inflazione e dell’autonomia differenziata già approvata dal Consiglio dei Ministri.

Ieri al PalaBecci di Pescara pochi dubbi sul rinnovo della carica, nell’ottica della continuità di un sindacato che da poco ha ampliato la sua competenza su due regioni.

Lavoro, sanità, pace, migrazioni e transazione ecologica i temi portanti del mandato, per un quadriennio che si preannuncia caldo.

“Se il buongiorno si vede dal mattino, con questo governo la situazione è destinata a peggiorare – ha detto Ranieri riferendosi al tema del lavoro -: ci troviamo di fronte ad un esecutivo che aumenta la precarietà, reintroducendo i voucher, proponendo di nuovo la possibilità per le aziende di stipulare contratti a tempo indeterminato acausali per 24 mesi e fino a 36. Ciò avviene  nonostante già oggi sette su dieci nuovi contratti sono a tempo determinato, l’11,3% dei lavoratori svolge un impiego part-time senza averlo scelto, il 10,8% degli occupati è sotto la soglia di povertà. E’ necessario aumentare i salari che sono erosi pesantemente dall’inflazione. Per fare ciò si devono rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro e ridurre le tasse sul lavoro”.

Attenzione anche al lavoro del dopo pandemia, con lo smart working che piace a tutti, ma che va regolamentato a tutela dei lavoratori. I riflettori restano accesi anche sulla sicurezza, per la quale il sindacato invoca più controlli, più sanzioni e più formazione.

Poi l’autonomia differenziata che rischia di fare del Paese uno spezzatino, a partire dalla sanità: “Stiamo massacrando il Servizio sanitario nazionale per come lo abbiamo conosciuto – evidenzia Ranieri – Se non interveniamo, tra qualche anno ci troveremo una sanità pubblica fortemente depotenziata. La vertenza sanità deve essere la priorità per tutta la Cgil e a tutti i livelli, nazionale, regionale e territoriali, con l’obiettivo di fermare questa deriva”.

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