Sulla questione incendi e su una macchina dei soccorsi che andrebbe “rivista” intervengono Sandro Del Fattore, segretario generale Cgil Abruzzo e Umberto Trasatti, segretario generale L’Aquila, segnalando alcuni problemi per evitare che anche nei prossimi anni si debba piangere la distruzione della natura e del paesaggio. Spiegano “i vigili del fuoco, alle prese sia con carenze di organico che rendono difficile persino l’organizzazione dei turni di servizio (e che peraltro hanno il contratto di lavoro scaduto da anni), sia con la scarsa disponibilità di mezzi e attrezzature”. Uomini protagonisti già di tante tragedie naturali e che aspettano un potenziamento degli organici e dei mezzi al quale bisogna dare rapidamente risposta.
“Accanto a questo – proseguono – ci sono i problemi causati dallo scioglimento della Forestale. Dalla Cgil incalzano “Privarsi di un corpo specializzato nella protezione della natura (gli ex forestali in gran parte sono stati assorbiti dai carabinieri e soltanto in piccola misura dai vigili del fuoco, con funzioni antincendio boschivo) è stata una scelta sbagliata, che la Cgil ha combattuto e che in questi mesi ha mostrato drammaticamente i suoi limiti”. Il sindacato sentenzia la necessità di pensare una tutela più efficace del patrimonio naturale, rimettendo in campo un’organizzazione come il Corpo Forestale, con le sue competenze e capacità.
I sindacalisti premono sulla poca efficacia degli interventi “non possiamo sottacere il fatto che la Regione Abruzzo finora non ha saputo predisporre una macchina organizzativa in grado di intervenire con efficacia e mezzi adeguati. Più volte, quando accade una tragedia, l’intervento dei vigili del fuoco e dei tanti volontari abruzzesi deve supplire alle carenze organizzative che le istituzioni non hanno corretto”. La Regione Abruzzo ricordano, è tra le sole cinque regioni italiane che ancora sono prive di mezzi aerei “non abbiamo neppure un elicottero necessari a prevenire ed eventualmente combattere gli incendi?” Per questo concludono è urgente investire, puntare sulla prevenzione, dotarsi di mezzi e competenze tecniche da mettere in campo in caso di bisogno. “Anche l’Abruzzo deve farlo, per difendere un patrimonio naturale e soprattutto per salvaguardare l’immagine con la quale è conosciuto in Italia e fuori: quella della regione verde d’Europa, la più ricca di territorio e natura protetta. Un’etichetta di qualità che l’amministrazione regionale deve saper tutelare con investimenti e iniziative coerenti” concludono Del Fattore e Trasatti.
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