Certe notti

Certe notti la macchina calda non serve neanche metterla in moto. Come si potrebbe transitare in un corso Ovidio con 10.000 persone, stimate, a consumare i sampietrini fino alle quattro del mattino? Certe notti se non è la radio che passa Neil Young a capire chi sei lo fanno i dj, gli artisti, le cover band sparpagliati tra piazze, scalinate e vicoli antichi. Perché fino a tarda notte si è ballato e cantato un po’ ovunque, a Sulmona. I lidi dove approdare sulla cartina geografica della movida erano una decina. Molti, in relazione al poco tempo per disegnarla da parte del Comune ovidiano. Un paio di settimane o poco più con in mezzo il Ferragosto. E poco male se il grande nome di richiamo è mancato. Sarebbe dovuto esserci Max Gazzè, lo scorso venerdì, ma dalla Presidenza del Consiglio regionale è stata fatta invertire la rotta alla scialuppa del cantautore romano. Ma questa è un’altra storia.

D’altronde basta il pretesto della festa per riempire piazza Garibaldi. A spiegarlo, meglio delle parole, sono i video e quelle fotografie smosse dopo qualche tappa a quei locali a cui dai del tu. “Con poco si può fare tanto”, scrive Alex Natale su Facebook, uno dei tre dj (ValeEsse e Alexius gli altri due) che si sono esibiti sul palco in piazza Garibaldi. Che poi le casse di palazzo San Francesco non sono comunque state chiuse a doppia mandata, vista la spesa di 26mila euro per l’organizzazione di un evento trasversale.

La notte bianca è iniziata ben prima che il sole si nascondesse dietro al Sirente. Il talk dell’associazione Studium ha acceso le luci dalle 17:00. Violenza di genere, rapporto uomo-fauna e la questione israelo-palestinese sul tavolo. Temi antichi, sempre attuali, e voler prendere la parola i giovanissimi che non si fanno spaventare del confronto anagrafico impari. Un buon auspicio per l’oggi e per il domani, soprattutto. A bilanciare il vociare di corso Ovidio c’è il silenzio religioso nel cortile di palazzo San Francesco. A parlare sono prima le carte, del torneo di Burraco, poi gli scacchi. Un angolo di quiete per chi vuol ripararsi dal caos. La stessa trovata dai visitatori dei musei e dell’Abbazia Celestiniana, aperta e collegata con la navetta gratuita al centro città. E poi gli show, tanti. Alaska, Man Stewart, Neri a Metà, i cantanti del Teatro dell’Opera di Mosca e il Gruppo Terra Rossa. Nel bailamme anche il sibilo dei talenti della Onde Radio Accademy, che dalla Notte dei Serpenti del Maestro Enrico Melozzi hanno fatto la muta in voci bianche. A prender vita al calar della sera, oltre agli amori, anche i Pupi Italici di Girolamo Botta. A far da sottofondo le note della Hobos Street Band. Gli scorci da fotografare nella notte tra sabato e domenica sarebbero tanti. Largo Palizze animato dal Dancing Club. Piazza Carlo Tresca che piroetta con i balli di Luca Villanucci. La disco in piazza del Carmine e piazza Plebiscito che intona “Losing my religion”. Peter Pan che plana sulla Rotonda di Palazzo San Francesco e i quadri di moda di Diva Boutique da ammirare sulla scalinata dell’Annunziata. Un notte dove non si è restati soli. Dove tutti sono stati necessari e nessuno è indispensabile. Dove il gran caldo ha trasportato tutti fuori casa fino alle ore piccole, assieme a cosce e zanzare cantate da Ligabue.

Certe notti somigliano a un vizio che non vuoi smettere mai. E in effetti nessuno si stancherebbe di vedere Sulmona così: viva, pulsante e fremente. Insomma, quel posto che tanto di giorno non c’è. Un po’ perché disabituati alla fiumana di gente, che scroscia come un torrente sotto la luna di una notte di mezza estate, dando un senso di plenitudine raramente percepibile. Un po’ perché, in fondo, fare quel po’ di cagnara, certe notti, piace a tutti.

10 Commenti su "Certe notti"

  1. Ma non so se essere di parte vuol dire essere persi tanto da vedere ciò che gli altri vogliono che si veda.
    Certo una massa di persone a strisciare senza un canovaccio un senso se non quello di starci. Può andar bene ma mettere dj ovunque e nulla più se non spot di vestiti e canti fuori volume non sembra la strada giusta. Almeno per chi pensa con autenticità . Musica rumore bevute fuori ogni norma e starci. Questo è stato. Se si riflette e’ stata una massificazione impressionante denari speso per una cacciata formalizzata e senza senso. Il centro giovanile muore densa un euro !!

    • Del diman nn c’è certezza… | 26 Agosto 2024 at 08:23 | Rispondi

      Una massa di persone composte da vecchi e giovani…che d’estate vogliono un po’ di spensieratezza e di divertimento…le seghe mentali le lasciamo ai giorni prossimi…

  2. Occhiobiettivo | 26 Agosto 2024 at 08:04 | Rispondi

    Sulmona meravigliosa e senza uguali in estate

  3. Sulmona è splendida sempre.
    Se ci fosse una strategia che mettesse tutti attorno ad un tavolo per far sì che la città si riappropri di se stessa, sarebbe il più bel regalo che si potrebbe fare ad un posto unico che meriterebbe un destino superiore.

  4. Se Sulmona fosse abitata dai Pratolani sarebbe capoluogo.

    • 😂😂

    • Se Sulmona è la bellezza che è con un centro storico di cui andare orgogliosi, lo si deve ai sulmonesi di altri tempi che l’hanno ideata, progettata e realizzata.
      È grazie a loro che possiamo andare orgogliosi della nostra bella città ed è a questi sulmonesi che dovremmo guardare,riappropriandoci del loro modo di essere, del loro genio, del loro amore per la città e del loro concetto di bellezza.

    • Già lo siete !?

  5. Concordo con C.c

  6. Prova esemplare di civiltà. Esercizio di democrazia. Nessuna nota biasimevole come accaduto in altre realtà.
    Si è ballato, cantato , bevuto e amoreggiato.
    W la FICA

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