Certamen Ovidianum: al via l’edizione della rinascita

Il Certamen Ovidianum torna internazionale. Parte oggi la tre giorni di incontri, traduzioni e studi sui testi del poeta latino Ovidio. Una manifestazione che ritorna a respirare area di internazionalità, la stessa che c’era prima di una pandemia che avrà anche alzato i muri ma mai fatto perdere i rapporti. Legami tenuti ben saldi da una lingua ancor oggi studiata in tutto il mondo. Alla faccia di chi etichetta il latino come idioma “morto”.

Da oltre confine arriveranno 13 studenti stranieri, provenienti da Germania, Austria, Montenegro, Svizzera e Romania. E il benvenuto verrà dato al cinema teatro Pacifico alle 17:00, con il saluto delle autorità, la presentazione degli Atti della XXI edizione (a cura di Cristina Vallini) e la lectura Ovidii affidata all’attore Daniele Pecci, a cui andrà anche il “Premio Ovidio giovani 2023”.

Sabato mano ai vocabolari per i 43 studenti in gara, che si cimenteranno nella traduzione e nel commento critico di un brano estratto dalle Heroides, una raccolta di epistole immaginarie di Publio Ovidio Nasone, composte tra il 25 ed il 16 a.C. circa. Non a caso il tema portante dell’edizione è “Heroides: tradizioni e traduzioni”, che fa seguito a quello dello scorso anno, incentrato sugli “Amores”. 

Un Certamen della rinascita, come lo ha battezzato la dirigente dell’Istituto d’istruzione superiore Ovidio, Caterina Fantauzzi. “Veniamo da anni difficili – spiega la Fantauzzi -, in cui abbiamo dovuto necessariamente rimodulare le attività previste per l’evento. Nel 2020 il Certamen Ovidianum non si è svolto. Nel 2021 abbiamo pensato ad una gara online. Il fine era quello di non perdere i contatti che abbiamo creato in questi ventisei anni. Lo scorso anno siamo riusciti ad organizzare una formula mista, con una premiazione in presenza. Con questa edizione ricominciamo a ricostruire un evento che nell’anno del bimillenario ha ospitato circa cento studenti”.

La gara a colpi di traduzione va oltre la mera competizione. Anzitutto il Certamen rimane occasione di incontro tra culture. Una contesa che unisce e non divide. Inoltre, il continuo lavoro sui testi permette uno studio ininterrotto da parte del comitato tecnico scientifico, riflettendo sugli aspetti stilistici e linguistici dei capolavori ovidiani.

“La gara è importante perché ci permette di individuare giovani latinisti – commenta la Fantauzzi -, però è chiaro che a noi interessa anche la diffusione e lo studio della poesia ovidiana. C’è un lavoro scrupoloso da parte del comitato tecnico scientifico, che dal 1997 mantiene la sua struttura. Così come c’è l’impegno di tutti i docenti di lettere del liceo classico Ovidio, con la professoressa Gabriella Carugno a fare da referente”.

E se Sulmona torna ad abbracciare materialmente gli ospiti del Certamen, l’auspicio è che presto sia la sede storica del liceo classico, in piazza XX, a fare da cornice alle giornate ovidiane. Magari già dal 2025. “Speriamo di poter svolgere presto una nuova edizione del Certamen nella sede storica – prosegue la dirigente -. E’ dal 2008 che manca, ovvero prima del terremoto dell’Aquila. Se spero di veder vincere un nostro studente? E’ un auspicio. Il fatto che non vincano sempre gli studenti sulmonesi è simbolo di garanzia e correttezza della commissione. A noi interessa che la gara sia svolta secondo i principi di trasparenza e onestà”.

Sarà assente, purtroppo, il professor Nicola Gardini. Il docente dell’università di Oxford, però, sarà a Sulmona nei prossimi mesi per presentare il suo libro “Ovidio, chiedimi qualunque dono. Sei episodi delle Metamorfosi”.

Il sipario sul Certamen calerà sabato 15 aprile, al teatro Caniglia dove verrà premiato con il “Premio Ovidio giovani 2023”, il compositore Patrizio Maria D’Artista. Sul palco saliranno anche i vincitori del Certamen. Previsto anche il premio che il Rotary Club assegnerà al miglior studente sulmonese: una cinquecentina di Ovidio. La scelta è dettata dal fatto di voler far rimanere sul territorio queste opere, per poterle esporle un giorno in una mostra dedicata al poeta dell’amore.

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