Il binario progressista non passa per la fermata del rinnovamento. La foto del primo tavolo della coalizione di centrosinistra è abbastanza eloquente. Non che quella arrivata da destra e civici uniti sia troppo diversa, in un melting pot di vertici nazionali e regionali che ha voluto più mostrare i muscoli che il proprio volto. Il primo tavolo istituito dalla sinistra in vista delle elezioni di giugno non lascia spazio a dubbi: si punta sull’usato. Se garantito o meno lo dirà il tempo. Non che “giovane” sia sinonimo di qualità. Ma il segnale, o meglio la faccia ce la mette chi tra gli scranni di palazzo San Francesco ha avuto qualche esperienza.
Sbic presente con Maurizio Balassone e Katia Di Nisio. Ammiccamento anche ai renziani, con la presenza di Francesco Perrotta. E poi la nutrita componente dem, che ha giocato in casa al 236 di Corso Ovidio, dove si è tenuto il summit. Antonella La Gatta, factotum dell’ultima Amministrazione, l’ex presidente del consiglio comunale, Cristiano Gerosolimo e il consigliere Mimmo Di Benedetto. E poi Diego Bucci, fresco di elezione come nuovo segretario cittadino. Presente anche il Movimento 5 Stelle nelle vesti dell’ex assessore Attilio D’Andrea. Non è mancata l’ex assessore ai Lavori Pubblici, Ilenia Rico, così come ha timbrato il cartellino Sinistra Italiana con Domenico Capaldo, il primo a bocciare la ricandidatura di Gianfranco Di Piero.
E i giovani? Beh non ci sono. Lasciati ai margini. Segno di una sinistra che conserva se stessa e i propri individualismi. Poi, certo, è il primo incontro, la corsa è lunga e per assemblare le liste ci sarà tempo. Ma nei fatti il progetto Liberamente Sulmona rimane in piedi e non c’è intenzione di cestinarlo o quantomeno di riciclarlo con una ventata di freschezza.
Per i Giovani Dem, che avranno comunque modo di ritagliarsi un ruolo nella corsa alle urne, si esprime il segretario provinciale, Francesco Balassone. “Credo che mettere tutti i protagonisti dell’esperienza di Liberamente Sulmona sullo stesso piano sia sbagliato. C’è chi ha dato tutto se stesso per il bene della collettività esattamente coerentemente a quello che aveva promesso, quindi un azzeramento non credo sia la strada migliore. Credo piuttosto che la strada migliore sia quella di una commistione tra persone più navigate, entrambe le generazioni hanno bisogno dell’altra”.
Alcune chiamate, ma non dal Partito Democratiche, le ha ricevute Riccardo Verrocchi che settimana scorsa, assieme a Michele Colangelo, si era detto pronto per il rinnovamento della classe dirigente sulmonese. “Abbiamo ricevuto tante chiamate di persone singole e non solo giovani che vogliono tornare a impegnarsi e che si sono messe a disposizione per praticare il cambiamento perché se ne sente l’esigenza – . Ancora non veniamo neanche invitati a tavoli di confronto quindi attendiamo ancora qualche giorno per capire gli sviluppi, come muoverci e come organizzarci. Io credo che Sulmona si trovi in una fase di svolta ed è ora il tempo del cambiamento altrimenti si perderà un altro treno e altre persone si allontaneranno”.
Altro grande assente nel primo summit di centrosinistra è l’autocritica sul naufragio dell’amministrazione Di Piero. La coalizione si dice unita e compatta, ma tace sulle falle che hanno portato la nave ad affondare. Poi l’apertura al “civismo sano”, che può essere tutto e può essere niente allo stesso tempo.
“Non si può non notare come le forze a noi alternative guardino alla città di Sulmona come l’ennesima ‘bandierina’ da piazzare nel loro Risiko abruzzese – spiega la nota dei progressisti – gli esiti del tavolo del centrodestra, infatti, hanno tutto il sapore di un’operazione che ha la propria regia altrove, nelle segrete stanze di Pierluigi Biondi e Marco Marsilio che poco hanno a che fare con la città, i suoi interessi e, soprattutto, il suo futuro”. E su questo punto c’è poco da controbattere, con Sulmona destinata a recitare il ruolo di torta da spartire con il comprensorio. Il coltello lo hanno in mano un po’ tutti gli invitati a banchettare sul cadavere della città ovidiana. Prezza, con il civismo Scoccia-Gerosolimo che punta ad avere in Sulmona un feudo per le elezioni del 2027. Poi Pratola Peligna, con la consigliera regionale Maria Assunta Rossi pronta a correre anche per l’aula consiliare di palazzo San Francesco, fino ad arrivare all’Alto Sangro, con l’idea di piazzare la fascia tricolore sul busto di Angelo Caruso.
“Sulmona è una città che non vuole essere eterodiretta e che vuole invece autogovernarsi con un sindaco sulmonese, e la nostra coalizione è quella che vuole garantire il governo di Sulmona ai suoi cittadini”, proseguono nella nota i rappresentanti del centrosinistra. Al centrodestra – a cui nulla interessa di affrontare i problemi dei sulmonesi, tanto che per loro stessa ammissione sono stati assenti negli ultimi anni da Sulmona – ci sentiamo di dire ‘ben svegliati!’. Mentre loro erano distratti su altro, eccezion fatta per la mala gestione del Cogesa, noi ci occupavamo dei problemi della città e del territorio. È il caso, ad esempio, delle vistose assenze di Marsilio e del senatore Guido Liris alle mobilitazioni per le sorti della Magneti Marelli, da sempre cuore pulsante dell’occupazione in Valle Peligna. Il presidente della Regione ha disertato quell’appuntamento ma si è precipitato, l’indomani, alla riapertura del Liceo Ovidio, che si deve al centrosinistra: questo è solo l’ultimo di tanti episodi che dimostrano la distanza del centrodestra nella sua interezza dalla città”.
“Insomma, siamo alle solite: di fronte a noi un centrodestra interessato solo alla gestione del potere e per esso disposto a tutto, anche a radunare forze e persone da sempre distanti tra loro, forzosamente in grado di unirsi ai civici – anche se lo sono a corrente alternata – anche se con questi se le sono date di santa ragione alle ultime elezioni. Una ‘reunion’ che sta già suscitando mal di pancia dimostrando come l’alternativa che hanno la presunzione di proporre è solo un fragile cartello elettorale
Sappiamo che i cittadini di Sulmona sono ben attenti a queste dinamiche e siamo certi che vogliano soluzioni per i problemi della città e non trame di giochi politici che per giunta si ordiscono su tavoli lontani dalla città”.
sempre le stesse facce, gente che sta li non si sa da quanto tempo e che non ha portato mai nulla di buono alla città. d’altronde la situazione è evidente ed è agli occhi di tutti
Ma nessuno ha mai pensato di chiedere ad Antonio De Crescentis ex sindaco di Pratola ed ex presidente della provincia dell’ Aquila di candidarsi a Sulmona?
Cosa ne pensate?
Ma quando parlate di sinistra sapete di cosa state parlando? Cioè sarebbe questa la sinistra? Questi che ridono in foto? Questi con la sede senza nemmeno il riscaldamento? Ma perché ridono, poi?
Dunque sarebbe questa la sinistra di Sulmona.. Mala tempora currunt, sed pejora parantur”
Per evitare il Banchetto del Centrodestra bisogna presentare un Candidato che non abbia nulla a che fare con i personaggi della Foto. Un referendum Popolare organizzato sul Sito del PD locale (garantendo anonimato di chi vota) potrebbe essere la soluzione del problema.
A me pare tutta brava gente ….
Sono giganti rispetto alle facce viste a destra …
Vabbè, al netto delle dichiarazioni e delle fotografie, mi pare che tutte le parti in gioco tengano coperte le loro carte. Non c’è da stupirsi….
Alla città servirebbe una personalità forte, riconosciuta e competente, in cui possano convergere le aspettative dei tanti sulmonesi che hanno realmente a cuore il futuro
della propria città.
Sia pet quelli che ci vivono, sia per quanti. giovani e non, sono invece costretti ad andar via.