Mettere in moto la macchina è cosa assai difficile, ma l’assessore al patrimonio Alessandro Bencivenga ci ha provato a girare la chiave per ottenerne indietro un’altra, quella del Centro Celestiniano che, di proprietà comunale, è ancora nelle mani del Consorzio Celestiniano dell’Aquila con un contratto scaduto il 10 marzo scorso. Il Germe sulla questione patrimonio “dimenticato” era tornato più volte anche con la trasmissione Auf Wiedersehen strappando a Bencivenga la promessa di riavere a disposizione della città, a distanza di 18anni, una struttura dal corposo potenziale. L’assessore già quasi due mesi fa aveva bussato alla porta del settore Patrimonio, quello del “ci sono troppe cose da fare” e “prima le priorità”, che non si capisce bene quali siano se non mettere una continua pezza all’emergenza. D’altronde non meraviglia più un’amministrazione che lavora rincorrendo piuttosto che pianificando.
Bencivenga, tuttavia, è tornato ancora qualche giorno fa a sollecitare gli uffici per avviare l’iter di riconsegna chiedendo, tra le altre cose, di valutare la necessità o meno di infilarci anche un avvocato, che visti i trascorsi può sempre servire. La strada legale, infatti, era già stata inutilmente intrapresa in passato: di rinnovo in rinnovo (prima di natura commerciale e poi alberghiera) siamo arrivati ai giorni nostri. Niente di sbagliato, ovvio, se non fosse che il Consorzio in tutti questi anni avrebbe dovuto versare il 6% dei guadagni derivanti dall’attività proprio alle casse comunali oltre all’affitto mensile di 1,5mila, salvo poi subaffittare la struttura a 5mila euro al mese ottenendone un guadagno di cui il pubblico non ha assolutamente beneficiato. Ad oggi, finalmente, tutti i tasselli contrattuali sono tornati al loro posto, il Comune potrebbe rientrare in possesso della struttura e, chissà, degli arretrati. Basta farne priorità.
Simona Pace
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