Il 4 settembre è convocata a Roma, al Ministero dell’Ambiente la riunione istruttoria finalizzata al rilascio dell’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) per l’esercizio della centrale di compressione Snam di Sulmona. Per tale autorizzazione vengono prese in esame la tipologia dell’impianto, la capacità di trasporto, le materie prime e l’energia usate o prodotte, le fonti di emissioni, il tipo e l’entità delle emissioni dell’impianto e gli impatti significativi di esse sull’ambiente (aria, acqua, suolo), i rifiuti prodotti dall’attività dell’impianto, la tecnologia usata e le altre eventuali misure da adottare per ottemperare ai principi direttivi dell’A.I.A.
Tutto ciò evidenzia l’importanza e la delicatezza degli argomenti da trattare e dai quali si intuisce come la realizzazione e gestione dell’impianto hanno dirette ripercussioni sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. Il 4 settembre sono state convocate anche la Regione Abruzzo, la Provincia dell’Aquila e il Comune di Sulmona, tutte e tre le Istituzioni locali che, sin dall’inizio del contrasto all’opera insieme ai cittadini, comitati e associazioni, si sono ripetutamente espresse contro l’autorizzazione del progetto Snam con numerosi e unanimi atti deliberativi. Anche l’attuale Consiglio Regionale lo scorso luglio, ha approvato all’unanimità una nuova risoluzione con cui impegna il Presidente della Giunta Regionale, Marco Marsilio, a promuovere una specifica azione volta a sottoporre il progetto della Snam (metanodotto e centrale) a una nuova Valutazione d’Impatto Ambientale (quella precedente risale ad oltre otto anni fa) e alla V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica) dell’intera opera, necessaria, ma mai effettuata.
“La riapertura della V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) – scrive il Coordinamento No Hub del Gas – si rende necessaria e ineludibile, non solo per le modifiche all’assetto geologico causato dagli ultimi eventi sismici dell’Appennino Centrale, ma soprattutto per i cambiamenti climatici già in atto, quel riscaldamento globale causato dalle emissioni di gas ad effetto serra in atmosfera, come la CO2 e il metano (il gas naturale è composto generalmente dal 97% di metano, gas serra 23 volte più potente dell’anidride carbonica). Basti pensare che l’Unione Europea mira a ridurre, entro il 2050, le proprie emissioni di gas effetto serra dell’80-95% rispetto ai livelli del 1990! Ma per raggiungere tale obiettivo è necessario un decisivo stop alle nuove infrastrutture che impiegano fonti fossili come il metano che dovrebbe alimentare l’impianto di compressione Snam a Sulmona”.
Analizzando la documentazione che la Snam ha depositato nel marzo scorso presso il Ministero dell’Ambiente per la richiesta dell’A.I.A., il Coordinamento No Hub del Gas sostiene che la Snam stessa riconosce che il metano contribuisce all’inquinamento atmosferico quale gas ad effetto serra e fa menzione di emissioni fuggitive della centrale: è noto che le stazioni di compressione sono costituite da numerose flange, valvole e connessioni che comportano un alto rischio di perdite alle quali si sommano, fra l’altro, quelle degli snodi dei gasdotti (valvole posizionate ogni 30 Km. circa). Relativamente al rischio sismico, poi, la Snam ammette che: “possono esserci degli effetti di amplificazione locale delle onde sismiche nell’area della centrale, procedendo da nord a sud, per la presenza di un contrasto sismico al di sotto del sito (maggiore strato di sedimenti nella parte nord e presenza di un piano carbonatico a sud)”.
Questi aspetti devono essere necessariamente considerati in maniera approfondita sia dall’Organo decisore (Ministero dell’Ambiente) che dai rappresentanti diretti dei cittadini: ed è per questo che il Coordinamento No Hub del Gas, con una lettera indirizzata al Governatore Marco Marsilio, al Presidente della Provincia Angelo Caruso ed al Sindaco di Sulmona Annamaria Casini, auspica che i tre rappresentanti istituzionali, coerentemente con le posizioni da sempre assunte sulla questione Snam, chiedano formalmente e con determinazione al Ministero dell’Ambiente di sospendere la procedura A.I.A. per la centrale di Sulmona, di annullare la riunione istruttoria del 4 settembre e di avviare la procedura per una nuova V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) e la sottoposizione a V.A.S. dell’intera opera.
Continua l’opera di comitati e associazioni che si oppongono da oltre dieci anni a Snam. Proprio ieri si concluso a Campo Di Giove il secondo Campeggio nazionale No Hub del Gas, nel quale collettivi e associazioni che si occupano di lotte ambientali, giunti da tutta Italia, hanno stabilito le prossime iniziative da portare avanti per contrastare le grandi opere legate al gas.
S.M.
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