Mentre a Roma è in corso la riunione sul metanodotto, la Snam procede senza sosta con l’iter burocratico della centrale a Case Pente. Questa mattina la multinazionale del gas ha pubblicato sul sito del Comune di Sulmona il provvedimento finale per l’autorizzazione all’opera. Un atto dovuto, certo, dettato dalla normativa, ma effettuato in barba a tutti i ricorsi al Tar presentati da Regione, Comuni e quelli che le associazioni ambientaliste volevano accingersi a presentare. Una celerità che “cozza” un po’ con la volontà espressa dalla stessa Snam di dialogare con le popolazioni, probabilmente si ma a cose fatte.
Altro che “congelamento”. La centrale di compressione a spinta vola verso la sua costruzione da effettuarsi rigorosamente entro due anni nonostante qualcuno avesse paventato la possibilità di appellarsi anche agli strumenti urbanistici. L’autorizzazione “unica”, infatti, “sostituisce, anche ai fini urbanistici ed edilizi nonché paesaggistici, ogni altra autorizzazione, concessione, approvazione, parere, atto di assenso e nulla osta, comunque denominati, previsti dalle norme vigenti, costituendo titolo a costruire ed esercire tutte le opere e tutte le attività previste nel progetto approvato incluse tutte le operazioni preparatorie necessarie alla redazione dei progetti e le relative opere connesse”. Non solo: “La presente autorizzazione costituisce, ove necessario, variante agli strumenti urbanistici e dei piani di gestione e di tutela del territorio comunque denominati” si legge ancora nel decreto “blindato”.
Procedere, e procedere in fretta, questa è la volontà della Snam. Ora non resta che attendere le sentenze del Tar, la speranza è un filo sottile.
ma quando la Snam comprava i terreni a Case Pente, con il chiaro intento di sfruttarli per fini chiaramente incompatibili con l’agricoltura 🤐 nessuno vedeva o sapeva? il disinteresse, o meglio, l’interesse di ieri, si paga oggi. “ora ti opponi, corri, ed esprimi il tuo dissenso o contrarietà; ma allora dove eri?” qualcuno può rispondere? grazie
la gran parte dei terreni era ” uso civico”gestiti dai comuni,amministrazioni interessate
tanti i cittadini/contadini che occupavano abusivamente i terreni comunque indennizati,pochi i veri propretari,ma nessuno ha protestato,chi era il sindaco di allora? tutti hanno incassato,
comune compreso,(esigenze di bilancio) da allora ad oggi tutti hanno fatto finta di niente,oltretutto il tracciato originale non era l’attuale, numerose le interrogazioni,
approfondimenti, inchieste,proposte,percorsi alternativi,ecc,ecc ovvio tutto in rete,quindi facile la documentazione ed informazione sulla realta’,addirittura un dossier “report age di maria trozzi” 02/03/15 ,anche primadanoi,rete8,l’espresso ecc,ecc..basta la buona volonta’…
sicuramente chi ha incassato o deve incassare fara’ del tutto affinche’ tutto vada per il verso giusto naturalmente per i ritorni personali…l’elenco delle particelle catastali dei terreni indennizzati e’ pubblico,basta verificare,controllare per comprendere….