Si torna a parlare di Snam in quel di Palazzo San Francesco dove il sindaco Annamaria Casini ha chiesto un incontro al ministro dell’Ambiente Sergio Costa. L’obiettivo della prima cittadina è ribadire la contrarietà alla centrale di compressione a spinta di Case Pente a Sulmona, approvata lo scorso 22 dicembre, colpo di coda del governo uscente targato Pd. Cambia il governo, ma la situazione delle opere Snam resta la stessa, nulla è cambiato in questi mesi né altrettanto si è capito sulla nuova politica governativa legata principalmente all’intera opera del metanodotto Brindisi-Minerbio. Se da un lato scarse sono le probabilità di frenare l’avanzata Tap verso l’Italia, con un iter pare troppo avanti per essere sospeso, dall’altra si spera ancora di trovare un appiglio tale da arrestare il resto del puzzle dell’hub del gas previsto in Italia.
Contro gasdotto e centrale, dunque, il Comune di Sulmona ha ribadito il suo secco no evidenziando, la Casini, la sismicità del territorio, criticità e ragioni “portate avanti ed espresse attraverso atti e documenti in una battaglia che, su tutti i fronti, si sta combattendo da molto tempo”. “Ho chiesto un incontro al Ministro Sergio Costa- precisa poi la prima cittadina-in seguito alla sua dichiarazione inerente la mancanza della Vas nell’ambito della procedura autorizzatoria per il metanodotto Larino-Chieti. Per il metanodotto Sulmona- Foligno e la centrale di compressione è da segnalare- prosegue- come l’assenza di enti, nella procedura di rilascio della Via all’opera evidenzia la sottovalutazione delle gravi patologie legate alla realizzazione dell’impianto a Sulmona, come rimarcato da diversi enti locali e da comitati di medici”.
Circa i vari ricorsi al Tar presentati nei mesi scorsi, la Casini aggiunge: “Ho evidenziato come vizi e forzature procedurali, emerse nella vicenda del metanodotto e della centrale, siano stati sottoposti al giudizio del Tar, come la mancanza della Vas, richiesta dalla legge italiana ed europea, pur trattandosi di opera unitaria, cui si è preferito sostituire con 5 Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) separate suddividendo artatamente il progetto in cinque segmenti. Auspico- conclude- che questo Governo possa farsi parte attiva per la revisione di questi progetti infrastrutturali che, come la centrale di compressione e il metanodotto, sono stati approvati o in corso di approvazione senza la dovuta V.A.S. e con i numerosi vizi”.
Una problematica riportata anche al sulmonese premio Nobel per la Pace Filippo Giorgi, questa mattina in Città in occasione dell’apertura dell’anno scolastico del polo umanistico. Lo scienziato ha spiegato come l’unica soluzione per combattere i cambiamenti climatici risieda nel passaggio dall’energia proveniente da combustibili fossili a quella rinnovabile. Purtroppo, a riguardo, non ha mancato di rimarcare l’assenza di dibattito nel mondo scientifico circa i cambiamenti climatici, surclassato da una logica in cui la politica e l’economia la fanno da padrone.
Simona Pace
SPIEGATE ALLA SINDACA CHE IL GASDOTTO VIENE DA LONTANO E VA LONTANO.
CI SONO INTERESSI E ASPETTATIVE LEGITTIMI (POTER DISPORRE DI ENERGIA PER USO INDUSTRIALE E DOMESTICO). NON E’ UN CAPRICCIO O UN DISPETTO.
VOGLIAMO NEGARCI IL FUTURO SOLO PERCHE’ PASSA UN TUBO ATTRAVERSO IL NOSTRO TERRITORIO?
POSSIBILI INCIDENTI? NON SI HANNO NOTIZIE DI INCIDENTI IN ALTRE PARTI DEL MONDO.
NON RISULTA CHE CI SIANO PRECEDENTI DISASTROSI PER CONDOTTE DELLO STESSO GENERE. SMENTITEMI, SE MI SBAGLIO.
IL GOVERNO ATTUALE ERA CONTRARIO.
I GRILLINI, SOPRATTUTTO, ERANO FEROCEMENYE CONTRARI ALLA TAV.
LA REALTA’, NON LE CHIMERE, HANNO FATTO LORO CAMBIARE OPINIONE