Il coordinamento No Hub del gas Abruzzo è formato ed il 21 aprile si svolgerà a Sulmona una manifestazione regionale. Sulmona per la recente autorizzazione alla centrale di compressione è sembrato all’assemblea il luogo più opportuno per riunire tutti. Tutti i comitati abruzzesi che si battono, ognuno sulla propria terra di appartenenza, contro gli interessi delle potenze del gas che, sono stati d’accordo, stanno cercando di ingabbiare l’Abruzzo in una rete fatta di piccoli progetti utili ad uno più grande volto a favorire interessi economici e privati. Niente di così strategico, dunque, laddove “di strategico dovrebbe esserci solo la salute dei cittadini”.
Dai progetti di diversi, più o meno grandi più o meno lunghi, gasdotti a quello di estrazione riavviato al lago di Bomba passando per Cupello, chiariscono i gruppi riuniti, l’ossatura dell’hub si sta silenziosamente creando. Una battaglia dura, lo hanno ripetuto più volte, ma fatta di persone e “l’unica battaglia persa è quella non combattuta”. Di esempi vinti ce ne sono tanti, quello di Ombrina è il più eclatante. Da cambiare, d’altronde, non c’è solo il progetto in sé, ma un’idea di approvvigionamento energetico, basata sui fossili, ormai datata. “La politica non può prescindere dalla sovranità popolare” perché “il paesaggio è una forma identitaria” e “l’energia non è una merce di scambio ma un bene comune”. Tanti appunti di diversi comitati che hanno reso il discorso fatto in assemblea unico e omogeneo.
Ora bisognerà passare all’operatività dell’azione comune, verso la manifestazione, verso lo studio della documentazione e dei passaggi che potranno in qualche modo fermare l’avanzata. La sensibilizzazione è partita, i singoli comitati fanno un passo indietro per andare avanti in un unico coordinamento. Il presidio del Centro di aggregazione giovanile passerà dal chiuso all’aperto a Case Pente da aprile; la vendita di bandiere no tubo è stata avviata con l’idea di unire tutti i paesi che il metanodotto attraverserà.
“Io ci sto” ha promesso il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini.
Simona Pace
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