Cavi ancora in strada, coda giudiziaria per la Tim

Una telefonata allunga la vita recitava uno spot di qualche anno fa di Sip; ma alla ditta Spica di Sulmona, la oggi Tim, la vita la sta accorciando o quanto meno complicando. Ad oltre ventiquattro ore dal cedimento del palo che regge la linea telefonica di Tim, infatti, l’accesso per l’azienda in via Vicenne resta bloccato e con esso i numerosi camion che transitano su quel tratto, tra i mezzi di Spica e quelli di una cava poco lontana.

Le sollecitazioni fatte ieri dai vigili del fuoco e dalla polizia municipale all’azienda telefonica perché intervenga al ripristino della sicurezza sulla strada, sono caduti nel vuoto.

L’urgenza non è tale, evidentemente, per la Tim che le settantadue ore canoniche di forbice per intervenire se le sta prendendo tutte: il problema, in fondo, non è suo. O quasi.

Perché il proprietario della ditta Spica ha già contattato i suoi legali per verificare i danni provocati dall’interruzione della sua attività e anche di un pubblico servizio, essendo la Spica la ditta che si occupa, ad esempio, dello smaltimento dei fanghi del depuratore del nucleo industriale.

Tanto più che il problema era prevedibile: sei mesi fa circa c’era stato il cedimento di un altro pilone sulla linea che sorregge i cavi ed era stato tolto dai vigili del fuoco, ma mai rimpiazzato dalla Tim.

Questo ha causato l’appesantimento dei cavi tra un punto e l’altro, abbassando l’altezza dei cavi e verosimilmente causando il probabile “aggancio” che ha fatto spezzare in tre parti il pilone.

Dal canto loro polizia municipale e vigili del fuoco non possono intervenire su un cavo che non è di loro proprietà e competenza, se non in caso di emergenza. Sperando che non sia necessario che vada a fuoco la discarica di Noce Mattei o salvare qualche vita se qualche dipendente dovesse sentirsi male. Per buona pace della fu Sip e dei suoi spot.