La storia (o preistoria) dietro casa, sotto un cumulo di rocce. Lascia senza parole la scoperta fatta a Castrovalva dal Gruppo Speleologico di Bologna, durante un’escursione, che lo scorso 14 agosto ha rinvenuto in un crepaccio una sepoltura. Se dell’età del Rame (IV millennio avanti Cristo) o più vicina ai giorni nostri lo diranno le valutazioni della Soprintendenza, che al momento mantiene il riserbo in attesa di dati certi sull’esatta datazione dei reperti. Un velo di segretezza avvolge anche la località precisa della fenditura rocciosa nella quale è stato rinvenuto il reperto. Un modo per tutelare l’area da possibili sciacalli.
Al momento non è ancora certa l’età, così come il sesso, dell’individuo ai quali appartengono i resti umani rinvenuti a fianco a un corredo costituito da un boccale in ceramica d’impasto. Proprio questo oggetto indicherebbe la datazione approssimativa della sepoltura. Al momento si viaggia per ipotesi, ma se le prime impressioni dovessero essere confermate dalle analisi in progetto (datazione radiometrica C14 e aDNA) si tratterebbe di una fra le più antiche testimonianze archeologiche nell’area.
Il recupero e la documentazione sono stati effettuati dal personale tecnico-scientifico della Soprintendenza ABAP L’Aquila-Teramo. Lo studio dei resti antropologici verrà condotto dal Servizio di Bioarcheologia del Museo delle Civiltà (Roma), nell’ambito di una collaborazione fra i due Istituti in atto dal 2017.
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