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Il Tar dell’Aquila dichiara il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo in favore di quello ordinario, in merito al ricorso presentato dal Comune di Castel di Sangro contro la Regione Abruzzo e l’Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila. In pratica, si dovrà andare in altre sedi (quelle ordinarie) per conoscere il destino del reparto di Chirurgia del nosocomio castellano.
Il Comune altosangrino aveva impugnato la determinazione con la quale era stato disposto il “reegineering UO di Chirurgia PO di Castel di Sangro”, ovvero la disattivazione dell’Unità Organizzativa di Chirurgia presso il presidio Ospedaliero di Castel di Sangro. L’Ente comunale lamentava vizi di incompetenza, violazione di legge ed eccesso di potere, in merito all’adozione da parte dell’Azienda Sanitaria Locale di un nuovo modello organizzativo aziendale. Un nuovo piano che prevede la chiusura del reparto di chirurgia presso l’ospedale di Castel di Sangro, con soppressione di undici posti letto del reparto e la sostituzione con un servizio di assistenza ambulatoriale da svolgersi in soli due giorni a settimana alla presenza di un chirurgo per quattro ore al giorno, per ulteriori quattro giorni. Inoltre, nel nuovo modello organizzativo è previsto l’“invio delle consulenze non differibili” e l’“invio delle urgenze chirurgiche” all’ospedale di Sulmona.
L’Asl intimata ha eccepito il difetto di giurisdizione in favore del giudice ordinario all’udienza pubblica dello scorso 29 gennaio. Un’eccezione fondata, in quanto l’Azienda sanitaria esercita “con atto aziendale di diritto privato, nel rispetto dei principi e criteri previsti da disposizioni regionali”, la cui cognizione è quindi riservata al giudice ordinario in deroga ai principi che regolano il sindacato sugli atti di macro organizzazione delle altre pubbliche amministrazioni.
La controversi sull’atto di macro-organizzazione, in coerenza con il suo carattere imprenditoriale e strumentale, spetta quindi al giudice ordinario, come si legge nella sentenza del Tribunale amministrativo.
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