Caso Ciaccio, Nannarone: “Non cada nel dimenticatoio”

Chiedere la risoluzione per quanto riguarda i reati associativi. Teresa Nannarone detta la linea sul caso di Leonardo Ciaccio, braccio destro di Matteo Maessina Denaro, premiato con la semilibertà ed ora impiegato come volontario presso la biblioteca del Polo Museale Diocesano di Sulmona. L’appello di Nannarone è rivolto al sindaco, Gianfranco Di Piero, che già nella giornata di martedì si è attivato, chiamando la Prefettura per assicurarsi che vengano adottate tutte le misure necessarie per garantire la massima sicurezza con l’ergastonalo in pieno centro cittadino, dalle 09:00 alle 13:00.

“La volontà espressa dal Consiglio Comunale tutto è stata quella di prevenire i rischi delle infiltrazioni attraverso un motivato ed articolato ordine del giorno anche se ad oggi tutti i Partiti hanno taciuto”. Il riferimento della consigliera comunale di minoranza è al Protocollo, fortemente voluto dalla stessa Nannarone quando era tra le fila della maggioranza in aula consiliare.

“Inoltre – conclude – poiché il carcere non può né deve essere trasferito e anzi sta per essere ampliato, aumenterà la presenza già significativa dei familiari dei detenuti in Città. È giusto quindi che Sulmona e i comuni limitrofi vengano “esentati” dalla presenza di mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti mai pentiti né dissociati che potranno, ove consentito, scontare misure alternative alla detenzione e comunque premiali, in altre Città. La presenza sul territorio del carcere di Via Lamaccio con la più alta percentuale d’Italia di detenuti in circuiti di alta sicurezza è già un contributo ed un tributo alla giustizia, può bastare: limitare i rischi per la nostra collettività in ginocchio per una crisi occupazionale che si aggrava ogni giorno è a mio avviso doveroso”.

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