Non ce l’aveva con Teresa Nannarone nel suo post al vetriolo pubblicato domenica scorsa la sindaca di Sulmona Annamaria Casini. Così almeno dice. Un post nel quale, a distanza di quattro ore dalla critica avanzata dalla presidente del circolo Pd di Sulmona, la prima cittadina ha accusato, a questo punto non si sa chi o che cosa, di “spasmodica e vanesia esigenza di cercare la scena a tutti i costi” che parla “sempre e solo per criticare l’operato e la credibilità altrui”. Aggiungendo e inveendo contro chi “mai, sottolineo mai, si sporca le mani” e si adopera “nelle migliori pratiche dello sciacallaggio”. Secondo la sindaca quella fatta nel nostro articolo è una “errata ricostruzione da parte del giornalista”, ma a questo punto sarebbe interessante sapere con chi, una domenica sera qualsiasi, la Casini, digerita la lasagna, si è destata lanciando i suoi strali. Non lo chiarisce nella rettifica che ci invia e non lo spiega neanche ai suoi fans di Facebook, dimenticando forse che lei non è un troll qualsiasi, ma un rappresentante delle istituzioni.
Nella stessa nota, poi, la Casini annuncia che il suo appello al territorio non è caduto nel vuoto e che oggi, ma solo oggi, cioè quattro giorni dopo il suo appello (e dopo il nostro articolo), ben diciannove sindaci hanno sottoscritto una lettera che è stata inviata alla Asl e nella quale si lamenta il trattamento avuto dalla Valle Peligna sulla vicenda di Villa Gioia e più in generale sul ruolo avuto nella gestione dell’emergenza, chiedendo di rivalutare la determinazione assunta e di concludere l’iter amministrativo per la struttura post Covid di Sulmona. “La nostra è una voce unica che chiede un riequilibrio territoriale ed un’equa ripartizione delle strutture individuate nelle diverse aree della nostra provincia – scrive la Casini -. La grave emergenza che stiamo affrontando avrebbe dovuto indurre tutte le istituzioni a lavorare per un maggior riequilibrio territoriale dell’offerta sanitaria e, proprio perché la scelta di cui stiamo parlando ha, di certo, un’ importanza di portata minore rispetto ad altre che dovranno necessariamente essere fatte, sarebbe stata un primo segno di questa nuova apertura ai territori ed alle loro esigenze. Le diverse Aree della nostra regione e della nostra provincia devono essere dotate di pari dignità ed essere coinvolte nella ripartizione delle risorse”.
già sindaco con chi ce l’aveva? perchè se un sindaco scrive cose così violente non può tricerarsi dietro l’ermeneutica
con la parrucchiera, ce l’aveva con la parruchiera
Se non con la Sig.ra Nannarone con chi ? Questa Sig.ra non può parlare nascondendosi dietro un dito. Come sempre anche oggi un giorno in meno x lei….poi cade il sipario…e si scrive la parola THE END.
Mah, io mi meraviglio sempre di più!!!
Si parla di documento condiviso da ben 19 sindaci e non si trova uno “straccio di firma” oltre a quella del Sindaco e già qui ci sarebbe da discuterne sulla validità del documento, come anche infelice la forma e la scaletta dei sindaci, che spazia dai titoli pomposamente autoreferenziali ad una stesura a mo di importanza, ad una qualche lista di riferimento / appartenenza, quando un semplice e pulito ordine alfabetico, dava forse un segnale o meglio una parvenza di “reale coesione territoriale” ed invece NO, posizione, titoli di riferimento e casato di appartenenza va evidenziato e volutamente fatto notare ai destinatari della missiva, che a terminata lettura non avranno potuto far altro che far spallucce.
E poi ci lamentiamo del perche ci “schifano”.
Warning
grande annamaria….
Dispute di sottobosco