Casini a colloquio aspettando il voto in Emilia

In attesa della convocazione della sindaca, che ha annunciato al Germe che convocherà tutti i consiglieri comunali per evitare l’ennesimo commissariamento della città, arrivano le prime defezioni dall’incontro. La prima a smarcarsi è la neo consigliera della Lega Salvati, che dichiara: “Non andrò a colloquio con il Sindaco perché non esistono e non potranno esistere le condizioni per un confronto finalizzato a far rimanere in vita questa amministrazione agonizzante. Abbiamo preso le distanze da questa maggioranza a ridosso delle passate elezioni regionali e terremo la barra dritta sulla richiesta di andare al voto quanto prima”.

Chi invece è sicuro di andare al colloquio è il gruppo di Italia Viva che come spiega il consigliere Pingue: “Andremo dalla sindaca per ascoltare le sue ragioni, quel che è certo è che non saremo noi la sua ancora di salvataggio – poi aggiunge il consigliere di Italia Viva -, la maggioranza si assuma le proprie responsabilità, la città non può continuare a subire inerme i giochetti e i calcoli politici di Gerosolimo e Di Masci”. Secondo Pingue in questa fase serve calma e ragionevolezza, perché con l’ennesimo commissariamento a rimetterci sarebbe soltanto la città.

Per Tirabassi di Fratelli d’Italia prima di prendere decisioni in merito all’incontro con la sindaca – sul quale sottolinea il consigliere non è ancora arrivato nessun invito – è necessario un confronto in primis con la partner di coalizione Bianchi e poi con il resto della minoranza, con cui il consigliere di FdI vorrebbe condividere la linea politica così come stato per l’azione dell’opposizione nell’ultimo anno.

Balassone di Sbic andrà invece dalla sindaca domani pomeriggio e dichiara in merito: “Sarebbe scorretto non andare, noi ascoltiamo tutti per nostra natura. Ad ogni modo questa maggioranza ha dichiarato il fallimento ritirando i propri assessori, ora completi l’opera con le dimissioni dei consiglieri”. Del resto per Balassone la crisi in corso è strettamente legata alla maggioranza e alle proprie dinamiche, sulle quali la città non ha avuto alcuna comunicazione pubblica.

La mossa di Gerosolimo e Di Masci pare tesa a creare confusione e scompiglio, finalizzati a convincere anche quei consiglieri incerti della maggioranza che non c’è altra soluzione che rassegnare le proprie dimissioni. Sì perché questo passaggio può arrivare solo dalla maggioranza, è molto difficile infatti che a dare una mano a Gerosolimo e Di Masci ci pensi la minoranza raccogliendo le firme per mandare a casa Casini.

Quello che è certo è che molto dipenderà dall’esito delle elezioni regionali in Emilia Romagna o meglio dall’effetto che queste avranno sul governo. Per il tandem Di Masci-Gerosolimo l’avversario numero uno non è il candidato sindaco che centrodestra o centrosinistra sarebbero in grado di schierare, ma è l’eventuale “election day” che si potrebbe verificare in caso il governo cadesse e si ritornasse alle urne insieme alle amministrative. I precedenti election day del 2001 e del 2008 in cui le due vittorie di Berlusconi spianarono la strada alle quelle cittadine di Centofanti e Federico, sono ben impresse nella mente dei due istrioni della politica sulmonese e con queste devono necessariamente fare i conti.

A pesare su un’eventuale tenuta del governo parrebbe poi esserci anche il possibile referendum sul taglio dei parlamentari chiesto da Forza Italia. La Cassazione ha tempo fino al 12 febbraio per pronunciarsi in merito e in caso di esito positivo il referendum potrebbe tenersi entro il 20 giugno. Con questo scenario fra le forze di governo più di un parlamentare potrebbe essere tentato di staccare la spina a Conte per andare alle urne con una composizione parlamentare di 945 eletti invece che 600 e provare quindi a salvaguardare la propria poltrona. Anche in quel caso all’orizzonte si materializzerebbe l’election day e in quel caso, generali Di Masci e Gerosolimo, sarebbero già pronti ad annunciare ai propri sodali che si erano in realtà sbagliati – nei calcoli.

Savino Monterisi

1 Commento su "Casini a colloquio aspettando il voto in Emilia"

  1. L’agnello sacrificale buttato alle ortiche.

    Sono convinto che il sindaco sapesse di come sarebbe stata manovrata nella sua legislatura, ma che si arrivasse ad un così basso livello non so.
    E per coscienza, un basso livello più volte ripetuto in questi anni, ma ora siamo arrivati all’atto finale, subdolamente sedotta e impietosamente abbandonata .
    Veramente una triste avventura la sua.
    Chissà col senno di poi se si sarebbe resa disponibile a tanto.
    E cosa dire anche dei tanti giovani nelle passate 6 + 8 liste di appoggio anch’essi punti nell’onore e anche altrove… tanto entusiasmo per poi altrettanta “delusione amministrativa” … e certo che non è da farsene un vanto personale!!!
    Tanto gioco di squadra per due “titolari”, un “titolare nascosto” e sempre attivo ed un “ex titolare” che gioca per la dinastia.

    Solo per un amaro ripasso posto le liste delle comunali 2013:
    http://www.rete8.it/cronaca/123-elezioni-sulmona-candidati-e-liste-alle-comunali/

    Ed il brutto è che la storia si sta ripetendo, segno che non hanno imparato la lezione, sindaco e candidati, passati e futuri!!!

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