Tutto da rifare da capo e così è stato per le “Case dell’Acqua”, annunciate due anni fa e che presto dovrebbero sorgere a Sulmona (nuovi intoppi burocratici permettendo). Quest’oggi la Giunta, su proposta dell’Assessore Paola Fiorino, ha approvato la delibera che rinnova l’avviso pubblico per la manifestazione di interesse per la concessione di suolo pubblico per l’installazione e gestione degli impianti.
Il nuovo bando per l’affidamento dei distributori verrà presto pubblicato sull’albo pretorio. Una toppa per evitare di naufragare in un bicchier d’acqua, per l’appunto, come già successo con la Santacroce Energie, unica ditta ad aver risposto (e ad aggiudicarsi l’appalto) al vecchio bando, per poi tirarsi indietro quando il Comune ha comunicato tagli e contrazioni sui dieci distributori da installare. Modifiche legate alla viabilità e ai problemi connessi son il rispetto del codice della strada, venuti a galla solo dopo aver avviato la gara d’appalto e averla conclusa. Non idonei, in particolare, il piazzale dei vigili del fuoco e quello di piazza Amicarella, di fronte all’ospedale. Luoghi dove sarebbe stato generato troppo caos nella viabilità di accesso e sosta. La scoperta dell’acqua calda, insomma.
Il nuovo bando prevede un aumento del tempo di gestione dei distributori, con l’affidamento che passa dai tre anni iniziali agli attuali nove.
“Ogni “Casa dell’Acqua” – si legge nell’avviso – erogherà acqua prelevata dall’acquedotto comunale tramite attivazione di utenza dedicata. Sono a carico del concessionario tutti gli oneri inerenti alla gestione dei distributori, inclusi i costi di tutte le utenze necessarie, tra cui acqua ed energia elettrica”. Il servizio sarà accessibile a prezzi modici (10 centesimi a litro che potrebbero aumentare solo dopo due anni dalla firma della convenzione) e permetterà a chiunque di poter riempire la propria borraccia dalle 7 alle 23, tutto l’anno.
evviva le fontanelle pubbliche! No agli intermediari dei beni pubblici…ma non avevamo detto NO alla privatizzazione dell’acqua? a che servono sti scatoloni? li trovo inutilmente impattanti
E cosa c’entra la privatizzazione dell’acqua. Lei sa cosa sono le case dell’acqua . A questo ho qualche dubbio. Su ogni cosa esprime opinioni che evidenziano un modo di pensare retrogrado. Ogni giudizio è legittimo ma presuppone che si sappia di cosa si parla
“ Sulmo mihi patria est, gelidis uberrimus undis milia qui novies distat ab Urbe decem.
La mia patria è Sulmona, ricchissima di fresche acque, che dista novanta miglia da Roma”
(Ovidius, Tristia IV, 10 – versi 3-4)
Ha ragione la sig.ra Elisabetta Bianchi nel suo commento di qualche ora fa: perché mai mettere quegli immensi scatoloni antiestetici e riempire la cittadina di cotanto orrore?
Non sarebbe meglio piazzarci una piccola cannella?
Certo, tanto più se si considera che “il Comune ha comunicato tagli e contrazioni sui dieci distributori da installare”, Sulmona non potrebbe mai arrivare ad avere 99 cannelle, ma sarebbe comunque sulla buona strada: questa città deve sempre puntare a traguardi ambiziosi, assimilando quei modelli positivi che si ammirano altrove, in posti che in fondo non sono neanche tanto lontani (anche se a volte sembrano appartenere ad un’altra galassia)!
Ma delle belle fontanelle no?