Riceviamo a pubblichiamo la lettera aperta di Teresa Salvatore:
Egregi Amministratori Comunali e dell’Azienda Ater,
da ottobre scorso mi sono rivolta a Voi, per ottenere la conclusione della lunghissima pratica aperta dal 2021, con il bando per accedere alla graduatoria e all’assegnazione di alloggi popolari.
La graduatoria definitiva di tale bando mi vede collocata al terzo posto, con tutti i requisiti richiesti in piena regola.
Sono passati tre anni e dalle mie continue sollecitazioni, da ripetuti incontri avuti con amministratori e dirigenti dell’Ufficio Casa, dalle mie rimostranze e proteste legittime per la lunghezza eccessiva dei tempi attesi, dalle risposte anche da Voi date, con promesse e impegni non ancora portati a termine, non ho ottenuto nulla e come me nulla ottengono tuttora tutti gli altri assegnatari legittimi.
Tutti noi rischiamo così di dover attendere tempi ulteriori. Sono stanca e sinceramente molto disgustata da questa situazione ingiusta e non più sopportabile.
Già da fine giugno scorso e probabilmente anche prima, insieme ad altri, avrei potuto godere dell’assegnazione dell’alloggio, come da mio diritto.
Invece sono costretta ancora a vivere, con quattro figli, l’ultima di appena un anno, in una casa parcheggio, in piazza Tacito, segnata da condizioni veramente penose. Come attestano anche certificati sottoscritti dall’Asl.
Ho anche attestato che due dei miei figli purtroppo non godono attualmente di piena salute. Tutto dichiarato in certificati medici.
Chiunque può venire a provare di persona che quanto affermo risponde a pura verità.
Quando tutto sembrava volgere a conclusione l’Ater ha avvertito la necessità di mettere in sicurezza gli alloggi popolari di via Moro, n.3. Da quel momento la soluzione del nostro caso si è allontanata ancor di più. E tutto si è fatto ancor più pesante.
Chiedo ad Amministrazione Comunale, ai dirigenti dell’ufficio Casa e ai dirigenti Ater, di accordarsi, con scrupolo di coscienza e rispettando i diritti di noi assegnatari, perché entro brevissimi tempi, prima di Ferragosto, quando tutte le attività di fermeranno, di procedere all’assegnazione della casa.
Ribadisco che questo significa rispetto del nostro diritto e non accoglimento di un favore chiesto.
Commenta per primo! "Case Ater, lettera aperta di Teresa Salvatore"