Lei, la sindaca di Sulmona, nega e smentisce: “Nessuna ingerenza nella decisione delle dimissioni dei vertici della Casa Santa, nessun baratto, nulla contro la presidente Catia Puglielli – dice – certo è che alla luce delle dimissioni che sono state formalizzate oggi dai consiglieri e del direttore, chiederò un incontro alla presidente per capire quali sono le criticità della Casa Santa. Perché la vicenda è preoccupante ed intendo fare chiarezza fino in fondo”.
Sarà, ma per quanto sconvolgente e “inattesa” la notizia non ha fatto stringere il cuore della sindaca: “Ringrazio il primo cittadino per aver evidentemente pensato che il presidente – chiarisce Catia Puglielli – fosse una figura talmente forte e autorevole da non essere necessario esprimere un cenno di solidarietà”. Ma non è riuscita neanche a destituire la Puglielli: “Non è nel mio costume abbandonare la nave nel momento di difficoltà”. Non è Schettino, insomma, lei.
E poi: “Io resto al mio posto – continua la Puglielli – e auspico che l’assessore alle Aree interne adotti velocemente le determinazioni necessarie a garantire la continuità del servizio. Le dimissioni dei componenti del consiglio di amministrazione non comportano l’automatica decadenza dalla carica di presidente dell’azienda ai servizi alla persona, la giunta regionale deve procedere alla formale reintegrazione degli stessi. Qualora non si individuino persone disposte ad assumere l’incarico, di nominare un commissario straordinario nella persona del sottoscritto presidente come avvenuto in casi analoghi per altre Asp”.
Anche perché le ragioni formali delle dimissioni dei consiglieri e del direttore, così come esposte, non sono molto credibili secondo la Puglielli: “Sono anni che la Casa Santa si trascina una differenza di bilancio che tuttavia non ha mai inciso sull’affidabilità dell’ente, garantita da un inestimabile patrimonio immobiliare”.
Quel patrimonio che è all’origine del non certo idilliaco rapporto tra le due prime donne, con la convenzione per l’affitto di palazzo Annunziata rimasta congelata negli uffici per questioni legate ai costi di manutenzione straordinaria.
“Adesso è tutto più chiaro. La Snam non c’entrava niente. La sindaca ha presentato le sue dimissioni a dicembre fingendo una concreta indignazione contro la posizione governativa sulla Snam – commenta Sbic -. Il gesto serviva a ben altro: insieme all’ assessore Gerosolimo ha lavorato per posizionare al meglio possibile il suo stesso gruppo politico. Lei voleva liberarsi della signora Puglielli dalla Casa Santa dell’Annunziata, voleva evitare il protrarsi di una logorante crisi di maggioranza; Gerosolimo invece voleva trattare la sua posizione nei confronti del presidente D’Alfonso in occasione delle prossime politiche e basta”.
“Il sistema non regge più e sta saltando – gli fa eco Forza Italia -. Ne è la riprova la strana, ma non casuale, vicenda della Casa Santa dell’Annunziata dove a farla da padrone sono stati i soliti giochi di potere e di poltrone. Con attacchi alle spalle si è tentato di mettere all’angolo l’avv. Catia Puglielli, valida professionista che da sempre agisce con limpidezza e lucidità amministrativa, probabilmente colpevole di non aver voluto -cooperare-”.
La Casa Santa dell’Annunziata possedeva, una volta, in Puglia, una temuta estesissima di centinaia di ettari, data, peraltro, in affitto a canoni del tutto irrisori.
Sarebbe interessante sapere se la possiede ancora e quali canoni percepisce.
Spero che “Il Germe” voglia indagare seriamente. E’ un bene pubblico! E tutti hanno diritto di sapere