“Purtroppo quasi tutte le discussioni a cui abbiamo assistito in questi giorni hanno solo il sapore di beghe da palazzo. Le solite polemichette tra politicanti locali e aspiranti tali. Sono invece passati inosservati gli annunci di coloro che già parlano di appalti per il rimboschimento e per la prevenzione, così come nessuno si interroga sul fiume di denaro speso per i voli dei canadair”.
Giovanni Bartolomucci, Casa Pound Sulmona interviene sulla vicenda Morrone e incendi, invocando una riforma del sistema di gestione delle emergenze e sottolineando come solo pochi abbiano accennato alla questione calda ossia “che la gestione di queste emergenze non deve essere affidata a gruppi privati ma deve essere di esclusiva e totale pertinenza di Stato e Regioni”.
“Non vogliamo che, come accaduto per la ricostruzione post-sisma, anche questa tragedia si trasformi in un’occasione per il malaffare” tuona Casa Pound, per Bartolomucci è quindi necessaria e prioritaria una riforma della gestione, che affidi alla protezione civile o ai vigili del fuoco l’intervento tramite mezzi aerei, dotandoli dei mezzi economici necessari, “così come riteniamo necessario che a curare la rinascita della flora e della fauna dei nostri monti siano enti pubblici e non privati”.
Per quanto riguarda il malaffare, lasciamo cadere la cosa,perché esso si annida sia tra il pubblico che tra il privato. E la cronaca ci offre esempi di ogni genere e grado. Quindi tra le due cose non si sa a chi dare la palma del primato. E quando nel pubblico non c’è il malaffare c’è lo sperpero di una fiumana di danaro pubblico. Basta volgere lo sguardo nella sanità, per capire che non sto dicendo stronzate. Un baratro pubblico senza fine. Forse qualcuno ritiene che nel pubblico ci siano amministratori oculati. Io toglierei la o. Invece giusto appuntare le critiche sulla mancanza di mezzi ed anche sul loro tardivo intervento,come abbiamo visto, sul coordinamento, da parte di un bravo esperto nei soccorsi, di una task force regionale, pronta ad intervenire negli incendi boschivi e non solo, e formata come le truppe scelte (ad esempio Comsubin, riguardo l’addestramento serio) sia di terra che d’aria. Il personale sarà reclutato tra i vigili del fuoco ed i forestali.Due parole sulla “ricostruzione” del patrimonio boschivo:
se io fossi quello che decide, ne farei a meno. E’ come offrire nuovi alberi sacrificali ai piromani, che ogni anno incendiano interi patrimoni boschivi e soprattutto la fanno sempre franca. Lascerei tutto così a memoria d’uomo, tanto poi qualcosa dalla madre terra rispunterà. Comunque, di fronte alla Valle Peligna, ora che l’incendio pare domato, grazie all’azione dei canadair e della pioggia che oggi ha fatto metà dell’opera, appare l’immane scempio perpetrato ai danni del Morrone. Cenere ovunque ti giri,tanto che il verde che c’era prima si è trasformato in un lugubre nero-grigio, colore della morte. Una vera infamia. Ora comincerà un profluvio di commenti,accuse, sospetti, dietrologie e quant’altro. Ma il danno è fatto e nessuno potrebbe ridarci i nostri boschi.