Casa Italia, Angelone: “Una doccia fredda”. Il Pd presenta un’interrogazione

“Una doccia fredda che penalizza la nostra città” è deluso e confuso l’assessore a Casa Italia Antonio Angelone: il lavoro fatto in questi cinque mesi insieme all’associazione di professionisti di Sulmona città sicura, rischia di essere vanificato completamente. Perché la decisione del governo Conte di chiudere il dipartimento di Casa Italia non i sembra essere solo una questione tecnica, ma più una precisa direzione politica.
“In questi cinque mesi di assessorato è stata visionata ed integrata la convenzione con le nostre osservazioni, redatto due ipotesi di fabbricato con l’idea principale di palazzo Pretorio -commenta Angelone -abbiamo integrato la proposta con il tema della microzonizzazione sismica di terzo livello. Con Marino stavamo chiudendo la fase preliminare e passare all’attuazione di Casa Italia. Mi attiverò subito con il dipartimento di Protezione civile per far sì che questa progettualità venga portata a termine”.
E se Sbic e Avanti Sulmona chiedono alla senatrice Di Girolamo di riferire in consiglio dell’operato del governo che sostiene, dall’altra i deputati Stefania Pezzopane e Camillo D’Alessandro hanno presentato una interrogazione parlamentare urgente: “Invece di costruire, migliorare, potenziare, rifinanziare, sopprimono una delle scelte più lungimiranti della scorsa legislatura finalizzata a dare finalmente al Paese un programma permanente di prevenzione sismica – commentano i parlamentari Pd – ora che fine fa la scelta strategica fatta per Sulmona, scelta tra le dieci città d’Italia ad ospitare le strutture del dipartimento? Lo vogliamo sapere e subito”.