Ora è una strada nuova, asfaltata e nera di quel catrame che viene voglia di pattinarci su; ma via del Cavallaro è stata per mesi un percorso di guerra. Una guerra che ha lasciato strascichi anche giudiziari per il Comune di Sulmona e per la Saca che sono stati chiamati in giudizio da un privato cittadino. Non si tratta di una gomma spaccata o di una caduta accidentale, come le tante richieste risarcitorie che arrivano a palazzo San Francesco, ma di un’intera casa che rischia di essere dichiarata inagibile.
Secondo il proprietario dello stabile che fa angolo tra via Carso e via del Cavallaro, infatti, sarebbero stati proprio i lavori mal eseguiti, ovvero il continuo cedimento della strada, che avrebbero provocato sui pilastri e le architravi dell’edificio di sua proprietà gravi lesioni, tanto da farla ritenere insicura.
I danni si sarebbero accentuati agli inizi del 2017, proprio in concomitanza con le ripetute voragini che si aprivano sulla strada un giorno si e l’altro pure. Segno che non era l’asfalto a cedere, ma, come poi si è capito dopo la conferenza dei servizi fatta dal Comune, la struttura stessa del fondo.
Si è scoperto solo dopo diversi tentativi di rattoppo, infatti, che le buche che si aprivano nel tratto di ingresso alla strada erano dovute ad un cattivo incanalamento delle acque sottostanti e, più in generale, secondo il ricorrente, dai lavori che tempo addietro aveva eseguito il Comune per sistemare la viabilità.
Di qui la richiesta risarcitoria e il giudizio, al quale il Comune è stato chiamato a comparire insieme alla società che gestisce il ciclo integrato delle acque.
Mercoledì prossimo, in particolare, il tribunale dovrà nominare un perito tecnico per valutare se quelle lesioni riportate dall’edificio (tra l’altro ristrutturato non troppo tempo fa) siano dovute effettivamente ai cedimenti stradali, piuttosto che alle scosse sismiche di gennaio 2017.
Un giudizio che dovrà concludersi, si spera, in breve tempo, perché sulla casa è necessario fare dei lavori di messa in sicurezza visto che ci vive una famiglia. Nella speranza che questa volta, il manto di asfalto nero catrame, regga meglio e più a lungo che in passato.
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