E’ una replica durissima quella del sindaco Annamaria Casini alla consigliera comunale Elisabetta Bianchi che aveva sollevato dubbi sulla legittimità dell’atto con cui è stata approvata la Carta dei Comuni, il documento condiviso da quindici sindaci del territorio per uscire dall’isolamento attraverso politiche condivise.
Secondo il primo cittadino, infatti, il consiglio comunale ha già dato mandato al sindaco o a un suo delegato a sottoscrivere l’accordo con la delibera approvata a marzo del 2018 nella quale si creava l’ufficio unico di progettazione europea che, all’articolo 5, chiarisce la Casini “prevede la Conferenza dei Sindaci e loro delegati con funzioni di indirizzo e direttiva politica del funzionamento del servizio”.
“L’intervento della Bianchi, fatto a sproposito, è l’ennesima dimostrazione di quanto denunciato nella mia recente lettera alla città: contrapposizione a tutti i costi e attacchi gratuiti solo per mettersi in evidenza – scrive la Casini -, con l’unico intento intento di boicottare ogni azione di buon governo e alimentando un perenne clima di campagna elettorale ed una litigiosità di cui i cittadini ne hanno piene le tasche, perché indicatore di una politica autoreferenziale lontana dai problemi e ancor meno dalle soluzioni. La sua ossessiva ambizione di fare il sindaco di questa città è nota a tutti, ma ora le consiglio di concentrarsi a fare bene almeno il consigliere comunale ruolo che ha conquistato pur perdendo le elezioni e rientrando in calcio d’angolo nella massima Assise con un apparentamento con Bruno Di Masci. La città ha bisogno di proposte e progetti di ampio respiro e non di schiamazzi inutili e facili apparizioni sulla stampa di chi senza alcuna responsabilità amministrativa gioca con il futuro della Valle Peligna solo cavalcando il dissenso e coltivando uno sterile populismo, che, in un epoca di grandi problematiche e complessità, risulta molto conveniente per avere facili consensi. Si rimbocchi le maniche e vedrà che al prossimo giro la città potrebbe accorgersi di lei”.
E la controreplica della Bianchi non si fa attendere: “La scomposta replica del Sindaco di Sulmona Annamaria Casini, dal gretto contenuto, non risolve la questione posta sulla legittimità dell’atto adottato seppure goffamente giustificato dalla delibera di partecipazione del Comune di Sulmona al progetto Mito. Prova inutilmente a confondere abilmente i piani, il Sindaco Casini, in quanto la deliberata previsione della istituzione della Conferenza dei sindaci e loro delegati con funzioni di indirizzo e direttiva politica del funzionamento del servizio di progettazione europea non può mai sottrarre la competenza al Consiglio Comunale nel decidere le coordinate di intervento e la consistenza degli obiettivi da raggiungere per i quali i Sindaci non sono liberi di autodeterminarsi in quanto la materia è attribuita al Consiglio Comunale dall’art. 42 Tuel ed è evidente che l’indirizzo che i Sindaci sono tenuti a riferire nella Conferenza, che indirizza e dirige solo l’attività dell’ufficio ma non la pianificazione degli obiettivi, è quello espresso e a loro devoluto dalla volontà del consiglio comunale dell’ente di loro appartenenza evidentemente discusso e condiviso prima della deliberazione che concorrerà alla formazione del contenuto della convenzione.
Su questo tema, e non solo, sarà pertanto chiamata a rispondere alla imminente seduta del Consiglio”.
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