Caro-energia, associazioni di categoria e sindacati alla Regione: “Ecco cosa fare e subito”

Rimettere in campo i fondi della programmazione 2014/2020; sospendere per 4/6 mesi le addizionali Irpef ed Irap non impegnate per il pagamento delle spese sanitarie; mettere a disposizione eventuali royalties derivanti dalla produzione di energia nel nostro territorio; sospensione o riduzione del pagamento del bollo auto per la quota/parte appannaggio della Regione; semplificare e velocizzare le procedure burocratiche per la costruzione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili; destinare risorse per erogare un credito di imposta di almeno il 50% alle imprese che decidono di installare pannelli fotovoltaici sui tetti dei loro capannoni, in modo da avviare sia l’autoproduzione che la vendita della parte di energia eccedente ad altri soggetti; potenziare, con risorse finanziarie rilevanti, lo strumento delle Comunità Energetiche; considerare la necessaria priorità delle aree montane, nelle quali l’emergenza energetica costituirà un problema ancor più drammatico rispetto alle altre aree della regione.

Sono queste le proposte concrete che associazioni di categoria e sindacati hanno chiesto di adottare alla Regione per arginare i danni del caro-energia. Misure da adottare “adesso” spiegano i firmatari della lettera indirizzata alla giunta Marsilio e al consiglio regionale, in vista cioè dell’imminente approvazione del bilancio di previsione 2023 che prevede tra l’altro il confronto proprio con le parti sociali.

La missiva è firmata da Agic, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Coldiretti, Confapi, Confartigianato, Confcommercio L’Aquila, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Tutti in pratica, tutti uniti con l’unico e più importante obiettivo, ovvero quello di mettere nero su bianco le misure a sostegno delle imprese e del mondo del lavoro e non solo quelle, pur apprezzabili, annunciate a favore delle famiglie.

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