Caro autostrade: nessuna risposta, si torna a protestare

Non staranno a guardare i rincari autostradali impennarsi di nuovo. Dopo sette mesi dalla protesta, il nuovo Governo non dà risposte sull’aumento pedaggi, una stangata che sfiora il 13%, che non vede soluzioni, almeno a breve termine. Così, a impegni disattesi, si scende di nuovo in strada a manifestare, sindaci ed amministratori della delegazione Lazio-Abruzzo non ci stanno, riprende con vigore la lotta contro il “caro-pedaggi A24/A25”. Eppure una speranza c’era, il sottosegretario Michele dell’Orto si era impegnato infatti a valutare “soluzioni straordinarie temporanee che possano alleviare i disagi in attesa di appropriazione del nuovo piano”

Alla base della nuova ondata di indignazione c’è il mancato rispetto degli impegni assunti. Dall’incontro con il ministro Toninelli, andato via poco dopo per impegni istituzionali, e altri due interlocutori, Segretaria Ministro e Capo di Gabinetto “completamente ignari delle conclusioni”, lo scenario venuto fuori sarebbe di netta insoddisfazione, i sindaci, (come riportato dalla testata News Town), hanno fatto sapere “Gli “inconsapevoli” interlocutori odierni, stante “il mese di Agosto alle porte”, hanno dichiarato che “ad oggi, non paiono percorribili soluzioni straordinarie e temporanee”. La richiesta di riportare le tariffe alla situazione dello scorso 31 dicembre 2017, è stata disattesa e, l’inaccettabile impegno del Governo a “ridurre l’aumento percentuale previsto per il primo gennaio” è stato rinviato alla legge di stabilità”. La conclusione del tavolo ha portato il MIT a impegnarsi ad una rapida definizione del PEF senza indicare, a quanto pare, una certezza temporale. Intanto la delegazione sgomenta, riparte con la protesta.

A.S.

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