Carenza d’organico, nel carcere la situazione potrebbe peggiorare

Se una piccola speranza c’era stata, o quantomeno era stata auspicata, di integrare i poliziotti penitenziari del carcere di Sulmona (così come quello dell’Aquila e di Avezzano) non se ne fa niente. A dare l’annuncio è il sindacalista Uil Mauro Nardella che credeva nell’ultimo corso di formazione di nuovi agenti.
Invece l’organico di via Lamaccio è e resterà carente: “Nel piano virtuale presentato alle parti sociali  dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria non emerge, infatti, nessun riferimento incrementativo per gli istituti aquilani -evidenzia Nardella-. Il segnale non è buono soprattutto se si pensa al fatto che decine di appartenenti al ruolo esecutivo (e cioè quello degli agenti e degli assistenti di polizia penitenziaria) deputato al controllo diretto dei ristretti  nelle sezioni detentive sono passati al ruolo di concetto degli ispettori e quindi non più utilizzabile per lo scopo della diretta vigilanza”. Tutti problemi e disagi segnalati più e più volte.
Ma non finisce qui. Le cose potrebbero addirittura peggiorare. “È di pochi giorni fa, infatti, la notizia dell’immissione sul territorio nazionale, provenienti dal ruolo degli assistenti di polizia penitenziaria , di circa 2900 sovrintendenti e per lo più concentrati in istituti del Centro Sud. Ci si chiede a questo punto chi saranno coloro i quali andranno a sostenere il duro compito di addetto alla sezione detentiva visto che di nuovi agenti in arrivo non se ne vede neanche l’ombra?” chiede.
Insomma, l’ultima speranza è nella revisione del piano assegnazioni da parte del Dap altrimenti toccherà ai direttori trovare la quadra nell’organizzazione interna.
S. P.

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