Carceri: sovraffollamento e carenze, i numeri in Abruzzo

Il Sindacato di Polizia Penitenziaria si batterà per riportare a Pescara il provveditorato regionale del quale l’Abruzzo è stato derubato. Così il vice segretario generale SPP Mauro Nardella a proposito della “scelta scellerata” di aver ridisegnato la geografia amministrativa del sistema carcerario accorpando l’Abruzzo alle regioni di Lazio e Molise.

Una decisione “disastrosa” per Nardella che con preoccupazione guarda alla situazione degli istituti di pena non solo abruzzesi dove “tutto si sta facendo per cambiare qualcosa salvo non cambiare nulla, anzi vedere peggiorare la situazione è l’unica cosa che resta da osservare”. Parole confermate dai dati statistici ricavati dalle schede del ministero della giustizia che, dal mese di agosto 2023 al 2024, registrano nelle 189 carceri italiane un aumento di reclusi da 58.428 mila a 61.758 dei quali 2.686 donne e 19.507 stranieri.

In Abruzzo “una situazione estremamente complicata” è quella di Sulmona dove la casa di reclusione dalla capienza regolamentata fissata a 323 posti occupabili ospita in realtà 443 detenuti, “120 in più rispetto a quanti ne dovrebbe avere”. Ad Avezzano sono 71 i detenuti su 53 regolamentari mentre la casa circondariale dell’Aquila presenta 166 reclusi su una capienza regolamentare di 228. Un dato che però “non deve trarre in inganno – spiega Nardella – in quanto il coefficiente di pericolosità compensa il differenziale positivo”; a L’Aquila infatti ben 140 sono i detenuti sottoposti al regime del 41bis.

Preoccupante la situazione a Chieti dove si assiste ad una crescita esponenziale del numero dei detenuti con 140 presenti su 79 regolamentari dei quali 39 donne. “Quasi il doppio di quanti ne dovrebbe avere” continua il vice segretario generale Mauro Nardella che mette in guardia anche rispetto ai numeri “sorridenti” della casa di reclusione di Vasto dove su 197 posti occupabili, solo 98 ne risultano occupati. Una differenza che trova la sua spiegazione nella tipologia di persone sottoposte a restrizione, i cosiddetti internati ovvero coloro che “sono tenuti dentro per motivi legati alla loro propensione al crimine e quindi sottoposti a misure di sicurezza di carattere più preventivo che repressivo”.

Sovraffollato il carcere di Lanciano con 19 detenuti in più mentre nota dolente restano Pescara e Teramo con la prima che su 276 posti letto disponibili ospita 442 detenuti e la seconda con 133 detenuti in più, di cui 41 donne.

“Un quadro a tinte fosche in Italia in generale e in Abruzzo in particolare” afferma Mauro Nardella per il quale il dato del sovraffollamento va di pari passo con quello degli “eventi critici” cui troppo spesso si assiste. Più di 2.700 agenti aggrediti sull’intero territorio italiano, donne e uomini che “in pianta organica soffrono quel saldo negativo di decine di migliaia di agenti in meno”. Una situazione drammatica che influisce anche sul trattamento penitenziario dei detenuti con “il sovraffollamento che si traduce in inefficienze che uno Stato che fonda il cardine penitenziario sul recupero del reo non dovrebbe assolutamente permettersi”.

Pochi fondi investiti sulla logistica e insufficienti quelli messi in bilancio sia per il personale che per i detenuti conclude Mauro Nardella ricordando che il sindacato della polizia penitenziaria continuerà a battersi per migliorare una “situazione che, contrariamente a quanto manifestato e propagandato dall’attuale Governo, va sempre più peggiorando”.

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