Carcere, trovati con i telefoni in cella. Denunciati tre detenuti

Sono stati denunciati alla procura della Repubblica per accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione. Si tratta di tre detenuti, di cui uno campano con il permesso di usufruire dell’ora di chiamata, reclusi nell’istituto penitenziario di Sulmona e sorpresi dagli agenti di polizia penitenziaria con telefoni cellulari in cella.

La scoperta è avvenuta nel corso di una perquisizione all’interno del carcere dove nell’ultimo periodo i caschi blu hanno incrementato il numero dei controlli periodici per contrastare un fenomeno divenuto sempre più preoccupante. Dall’inizio dell’anno ad oggi infatti sono circa 15 i telefoni cellulari trovati dagli agenti penitenziari, dispositivi che si aggiungono a quelli sequestrati lo scorso anno quando furono scoperti 110 dispositivi, alcuni trovati in ambienti comuni e altri all’interno delle celle. Lo scorso 18 dicembre il sequestro più importante, che non ha precedenti in Abruzzo, con 40 telefoni trovati nel corso di una maxi retata mentre a fine ottobre ne erano stati scoperti altri dieci nelle mani di altrettanti detenuti. Un fenomeno che ha continuato ad allargarsi a macchia d’olio all’interno del carcere peligno dove la scorsa estate altri due dispositivi erano stati scovati nelle docce della struttura penitenziaria e a febbraio dello scorso anno erano stati sequestrati otto telefoni cellulari e duecento grammi di hashisc scoperti all’interno di un sacco trovato nel campo sportivo.

Episodi che hanno convinto il Ministero ad intervenire con la schermatura dell’intera struttura da realizzare probabilmente con uno jammer ovvero un disturbatore di frequenze in grado di interrompere qualsiasi segnale di comunicazione etere su tutto il perimetro della casa di reclusione.

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