È stato riaperto il bar del carcere di Sulmona. Dopo circa dieci anni di chiusura torna a rivivere “un centro di aggregazione essenziale per chi vive una professione delicata e stressogena come quella degli operatori penitenziari”. Ad annunciarlo il segretario provinciale e consigliere regionale UIL PA Mauro Nardella soddisfatto di quanto realizzato all’interno della casa di reclusione sulmonese dove, dopo tanti anni, è stato ribattezzato il nuovo bar.
O per meglio dire rinnovato, visto “gli adeguati lavori di restauro” che hanno consentito di restituire il bar già esistente al suo antico uso ma in una nuova veste. “Molto bene impostato dal punto di vista sia visivo che organizzativo – commenta Nardella – e con lavori fatti in economia”.
Ringrazia Nardella il direttore del carcere peligno Stefano Liberatore per il suo interessamento alla riapertura di uno spazio che “aiuta a rendere meno brutto e soprattutto meno brutale” l’ambiente carcerario. Anche per chi il bar lo gestisce con l’aiuto di due addetti, un agente di polizia penitenziaria e un detenuto la cui presenza rappresenta “un autentico esempio di come si possa guarire dalla criminalità organizzata”.
Un piccolo passo che insieme alla sistemazione del piazzale “vittime del dovere” conduce verso un maggiore benessere del personale, anche se, continua Mauro Nardella, per questo servirebbe “garantire diritti soggettivi”, obiettivo sempre più difficile in un ambiente che conta 18 mila poliziotti in meno in Italia e una carenza di 61 unità nella sola Sulmona. Numeri che tradotti in percentuale equivalgono ad una carenza del 35% rispetto alla pianta organica deliberata dal ministero della Giustizia e del 45% secondo i calcoli delle organizzazioni sindacali. Numeri che devono far riflettere, secondo il segretario UIL PA, ma che non possono oscurare “ciò che di buono è stato fatto con il restaurato bar e con molti altri locali” della casa di reclusione di Sulmona.
In attesa che “i nostri governanti si sveglino” procedendo con nuove assunzioni e “non limitandosi a fare fantasmagoriche propagande”, la UIL plaude alla riapertura del bar nel carcere sulmonese come “un ben augurante inizio” di un futuro diverso per gli operatori penitenziari.
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