Carcere, Nardella: “A Sulmona situazione malata”

Fa la conta dei disagi Mauro Nardella, Vice Segretario Generale Sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP. Una lunga lista delle carenze dietro le sbarre del carcere di Sulmona. Ad iniziare dai detenuti, troppi. Oltre 440 carcerati, ossia 120 in più di quelli previsti. In cella si sta stretti, mentre dall’altro lato c’è un deserto di vigilanza, con una carenza organica che conta un deficit di almeno 60 unità di Polizia Penitenziaria.

“Sono più di 10.000 le giornate di congedo ordinario in sospeso – denuncia Nardella -, mentre non si contano le ore di straordinario fatte e che allo Stato giova farle effettuare in quanto pagate meno di quelle ordinarie. Le aggressioni e i vari reati che altrove vedono l’immediata messa in partenza dei detenuti macchiatisi di tali infrazioni a Sulmona sembra non toccare la stessa sorte in ordine al trasferimento altrove dei colpevoli”.

Poi l’attacco al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria “Forse trova in Sulmona un luogo speciale dove concentrare tutti coloro vengono trovati con telefoni e droga quasi fosse, l’istituto ovidiano, immune da tali imperfezioni trattamentali? I conti non solo li fanno senza l’oste ma li fanno anche molto male. Ammesso che comunque li facciano”.

Dall’inizio dell’anno sono più di 40 i dispositivi telefonici illegali rinvenuti e i detenuti colti sul fatto li imperterriti ad aspettare un trasferimento che i deputati a ordinarlo omettono di disporre. Il DAP insomma, secondo il Segretario Generale dell’ S.PP, starebbe adottando due pesi e due misure e li sta facendo sulla pelle di un personale sempre più stanco di essere preso in giro e sperequato nel trattamento. A nulla, altresì, sono valsi i ripetuti inviti avanzati dallo stesso Nardella, maturati sulla base di convinzioni portate finanche avanti dal Procuratore Capo della Procura di Napoli Nicola Gratteri, e cioè quello di implementare disturbatori di frequenze in grado di tenere lontani droni e conseguentemente droga e telefoni.

Cresce sempre più il fenomeno di agenti appena arruolati e che nel fare di pochi giorni decidono di gettare la spugna licenziandosi. Dei 2.700 appena assunti in più di 300 hanno optato per altri lidi. La malattia Nardella l’ha descritta più che bene e, pur non essendo lui il deputato a curarla si offre volontario nel dare le giuste medicine. Invio di altri agenti, chiusura della sezione per collaboratori di giustizia e l’allontanamento immediato dei detenuti riottosi così come fatto per gli altri istituti. Questa la ricetta secondo Nardella, che proporne anche il potenziamento dell’area sanitaria e l’implementazione di dispositivi tecnologici contro l’introduzione di apparecchi tecnologici”.

“Se non vogliono che ci prendiamo ancora in giro – conclude – prendessero sul serio le richieste fatte. Ne va della loro serietà e, se vogliamo, della loro umanità”.

1 Commento su "Carcere, Nardella: “A Sulmona situazione malata”"

  1. Questi sono i problemi seri che devono mobilitare la politica ….no le sagre di paese !
    Dove caxxo e’ la politica qiando c e’ da fare sul serio ?

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