Mangiato il panettone, la giunta Di Piero bis non è arrivata allo spumante: con le dimissioni in blocco di nove consiglieri di opposizioni lo scorso 30 dicembre, infatti, anche la sindacatura iniziata nel 2021 è finita prima della scadenza naturale.
Con l’Epifania, che tutte le feste si è portata via, è così ora il tempo del bilancio. Non quello del triennio di gestione di Liberamente Sulmona, quanto quello della giunta in carica nell’ultimo anno che, esattamente un anno fa, avevamo interrogato sui buoni propositi per il 2024.
Nella calza l’esecutivo, o quello che è rimasto durante l’anno, ha trovato così carbone e cioccolato: con alcuni degli obiettivi centrati, altri realizzati in parte, altri falliti.
Come Befane, quindi, eccoci qui a verificare l’esito di quelle promesse, anche se giungono ormai a consiglio sciolto e commissario già a Palazzo.
A partire dal sindaco Gianfranco Di Piero, un anno fa interrogato soprattutto in veste di assessore alla Cultura e alla Sanità: i due temi sui quali aveva preso impegni precisi.
Nella calza l’ormai ex primo cittadino ha trovato un dolce molto atteso, quello cioè della riapertura della sede di piazza XX settembre del liceo classico, dove questa mattina i ragazzi, dopo quasi sedici anni, faranno il loro ingresso. Obiettivo centrato, anche se con un velo di carbone al fianco, quello cioè della biblioteca comunale annessa all’edificio che, ad oggi, resta chiusa in attesa dei lavori e dei fondi per il sistema antincendio.
Caramelle anche per il cinema Pacifico e il teatro Caniglia, i cui lavori di efficientamento energetico, nonostante la corsa contro il tempo e qualche disagio, sono stati conclusi come promesso.
Centrato solo in parte, o meglio temporaneamente, l’obiettivo dell’affidamento dell’area Celestiniana, data in gestione solo a tempo e solo parzialmente all’associazione che l’ha gestita fino al 2010 (anche qui, quindici anni per fare i lavori).
Carbone scuro e amaro, invece, per il Museo Ovidio che Di Piero si era impegnato a riaprire e dare in gestione: nell’ex convento di Santa Caterina, infatti, nulla si muove e nulla si è mosso. Anzi, la struttura, nel frattempo, è stata in parte trasformata in magazzino provvisorio. Spreco e oltraggio inammissibile.
Ci si aspettava qualcosa in più, poi, per il convegno sulla legalità: l’evento-concorso organizzato al teatro a maggio scorso non è stato proprio indimenticabile, tanto più che mentre si teneva, negli stessi giorni, Leonardo Ciaccio, braccio destro, mai pentito, di Matteo Messina Denaro, veniva “assunto” come aiuto bibliotecario a Santa Chiara. Vicenda finita poi con l’annullamento del provvedimento da parte della Cassazione.
Anche la soluzione della vicenda del canile municipale è stata di caramelle al carbone: i lavori sono stati ultimati, ma nei fatti la struttura non ha ancora riaperto i battenti, con i cani, ancora oggi, trasferiti a Collelongo.
Nel carbone resta anche l’edilizia sanitaria: i lavori di demolizione dell’ala vecchia non sono infatti partiti, come annunciato, e per la palazzina finanziata dall’Inail, al momento, siamo ancora solo alle promesse. Conclusi, invece, i lavori sull’ala Bolino.
Carbone e dolci anche per il vicesindaco Sergio Berardi, titolare di deleghe importanti come il Centro Storico, l’Ambiente e l’Urbanistica. Non è riuscito ad evitare che i mastelli restino per ore lungo le strade, ma ha stilato e fatto approvare il regolamento per il decorso urbano, rimuovendo alcune oscenità come la fioriera d’ingresso a corso Ovidio e sostituendo la segnaletica verticale (discorso a parte meriterebbe la sostituzione della transenna dell’Annunziata). Le buste dei rifiuti con codice a barre è rimasto un sogno nel cassetto, dato anche il precipitarsi della situazione Cogesa. Mentre con la soprintendenza si è finalmente avviato il cronoprogramma per i lavori su Porta Napoli. La piazza, su cui ha spinto non poco per liberarla dalle auto, resta ingabbiata nel parcheggio selvaggio: bisognerà aspettare l’appalto del parcheggio per dare seguito a quei propositi, messo che restino l’obiettivo anche della futura amministrazione.
Il documento di maggiore portata politica era quello però sul recepimento della Legge 49: una battaglia che Berardi ha portato avanti con coraggio, attirando su di sé l’ira di costruttori e dei suoi stessi colleghi e che alla fine è riuscito ad approvare con delibera di giunta. Bloccata, però, prima di arrivare in consiglio comunale. Dei progetti di recupero urbano resta tra il carbone quello del collegamento tra la città e l’Abbazia Celestiniana (ma non era previsto che si realizzasse in un anno), mentre è stato avviato l’intervento sul parco Daolio e quello sull’ex caserma Battisti. Due dolci, che in realtà erano stati già cucinati dalla precedente sindacatura, ma che Berardi ha corretto con qualche ritocco.
Carbone sull’altro pallino, quello dei sagrati: si poteva iniziare da San Panfilo, ma le opere di ristrutturazione della villa comunale si sono bloccate al primo taglio di alberi (e non ancora riprese). A proposito di alberi i 500 che voleva mettere a dimora nel 2024, sono andati ad alimentare il carbone della Befana. Senza neanche la possibilità di verificare quanto la combustione abbia influito: anche le centraline per il monitoraggio dell’aria, infatti, sono rimaste solo un progetto.
Una buona dose di carbone ha trovato l’assessora Paola Fiorino che sull’operazione delle case popolari e case parcheggio, nonostante gli sforzi, non ha prodotto grandi risultati. Dei 38 sfratti avviati, solo 14 sono stati eseguiti, mentre i 12 alloggi a canone concordato che dovevano, un anno fa, essere consegnati a giorni, non hanno visto ancora entrare nessuno in casa. Carbone anche per la violenza di genere: i fondi per la campagna di sensibilizzazione non sono mai arrivati e il premio Casasanta è stato celebrato in ritardo e in modo raffazzonato. A buon fine, invece, è andato il premio legalità, con tutti i limiti di cui si è già parlato.
L’assessore al Bilancio Armando Critani si è trovato tra le mani la questione più spinosa, quella del Cogesa. Questione che resta sospesa e irrisolta, specie per quanto riguarda l’affidamento del servizio rifiuti scaduto il 31 dicembre. E’ partito invece il nuovo software di gestione per i tributi e cioccolata ha trovato per il nuovo regolamento della farmacia comunale. Carbone per i finanziamenti extra gettito, se si escludono quelli del Pnrr, infatti, non sono arrivate grandi risorse dall’esterno.
Avvio da “diabete” quello del 2024 per l’assessora Ilenia Rico che ai primi dell’anno ha portato a termine i suoi primi due obiettivi: la riapertura del parcheggio della stazione e quello coperto di Santa Chiara. Tempi rispettati.
Dolce, anche per lei, per la riapertura del liceo classico, anche se in ritardo, carbone invece per i cantieri delle altre scuole che aveva ritenuto di poter avviare entro l’anno: ferma la Lola Di Stefano, la Masciangioli e la palestra delle Serafini. I soldi aggiuntivi promessi da Fossa, sono andati altrove in provincia.
Anche per lei il canile è una vittoria a metà: lavori conclusi, ma struttura ancora deserta.
Sulle strade, invece, l’assessora ha dato “buca”: per via Gramsci non ci sono fondi né progetti e il rifacimento dei primi lotti (via Papa Giovanni XXIII, via Trento-Patini-Gorizia) non si sono concretizzati, mentre per via della Repubblica è stato realizzato solo un tratto.
La Befana, infine, non è proprio passata per gli altri assessori che si sono avvicendati a Palazzo: Elio Accardo andato via a maggio, Andrea Ramunno, durato dalla sera alla mattina, e Carlo Alicandri Ciufelli, che non ha lasciato segni, tenendo conto che il grosso del lavoro operativo per i cartelloni estivo ed invernale, se l’è caricato la consigliera Antonella La Gatta.
È valido un giornalismo che puntualmente segnala successi e fallimenti di una giunta.
I cittadini, nella loro valutazione complessiva, dovrebbero però rammentarsi che nessuno ha la bacchetta magica.
Siamo sicuri che altri, al posto di DI PIERO, avrebbero ottenuto i successi che costui non ha ottenuto?
Si fa presto, infatti, a criticare finché si è all’opposizione o finché si è parte della cittadinanza che legittimamente aspetta la “pappa pronta”.
Ma governare significa spesso aver a che fare con bilanci magri e deficitari, soldi che mancano o non arrivano, tanti “cani sciolti e ringhianti” attorno al proprio scranno, tutti con le proprie pretese e proteste, giacché proprio questa è oggi la democrazia.
“Un uomo solo al comando” con poteri infiniti è un falso mito e, comunque, è dannatamente pericoloso.
A questo punto mi piacerebbe vedere che saprebbe fare la NANNARONE che (legittimamente e ragionevolmente) tanto ha avuto da criticare.
Non è stato riportato che anche il Liceo Classico è senza palestra
Ai detrattori che hanno voluto la caduta dell’amministrazione Di Piero non interessava proprio nulla di ciò che era stato realizzato e cosa non lo è stato,a loro interessava la caduta e basta,cioè quello che ci si aspetta da persone che in primis non hanno amore per questa città,tanto è vero che ora non importa lo stallo di mesi per poter fare un passettino avanti nella realizzazione dell’incompiuto.E poi tutto è più che chiaro che mirassero sin dall’inizio ad occupare loro le poltrone comunali che,per la verità a Sulmona non sono tanto comode.Le questioni rimaste in sospeso sono complesse da gestire e risolvere,prima fra tutte quella del Cogesa,nella quale finora l’intervento di certi personaggi, estranei all’amministrazione in carica,è stato più che dannoso e se queste persone avranno un ruolo nella prossima amministrazione non mi aspetto nulla di buono.La mancata ricapitalizzazione del Cogesa paventa il grosso pericolo che dall’esterno potrebbero arrivare acquirenti,ai quali probabilmente molto poco interesserà di fare il possibile per salvaguardare il nostro ambiente,magari piuttosto accettando il conferimento di rifiuti da altre cittá a Sulmona con l’alibi di poter così sanare il grosso debito della partecipata.E questo non DEVE succedere.Sulmona non può diventare la discarica del centro Italia.Prima di tornare a votare dobbiamo,noi cittadini soprattutto valutare bene chi sono i candidati e come si sono mossi finora di fronte al grande problema Cogesa,diventando così grande anche ad opera di qualcuno di loro,gente che si è rivelata senza scrupoli mandando via Gherardini,persona competente voluta da Di Piero e del cui operato in pochi mesi si stavano già vedendo dei risultati.Ma non è piaciuto,chissà perchè,forse avrebbe potuto disturbare la realizzazione di disegni politici che poco avevano a che fare con intenti risolutivi.Adesso tocca a noi cittadini non farci infinocchiare dalle tante promesse,che saranno puntualmente disattese,fatte da chi mira solo al puro interesse personale.
Caramelle anche per aver ristabilito un clima sereno e dignitoso .
Per me quella era la cosa più imperante di tutte .
Mille Di Piero
Già…nonostante nei prossimi mesi la città dovrà essere ferma e tutto quel che era in fieri non verrà realizzato, un risultato positivo comunque c’è stato.
Lo scossone ricevuto è servito a svegliare le coscienze di tanti sulmonesi che non vogliono briciole e mance, ma reale sviluppo.
E a dare un nuovo impulso alla volontà di tanti per cercare di restituire dignità a una città che da troppo tempo é stata solo terra di conquista.
La sua storia e le sue potenzialità richiedono altra cura e altre intenzioni.