Circa 90 Carabinieri Forestali del Gruppo di L’Aquila e Roma, unitamente a 12 Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di L’Aquila hanno eseguito questa mattina, misure cautelari disposte dalla Procura della Repubblica di L’Aquila e dal Tribunale di L’Aquila per trenta esercizi commerciali e sedi di aziende, quasi tutti riconducibili a soggetti di nazionalità egiziana, dislocati in diverse località delle province di L’Aquila e Roma.
A far scattare le misure sono stati i risultati di una campagna di controlli che ha interessato l’intero territorio nazionale durante la quale sono stati individuati dei sacchetti per la spesa (shoppers) che avevano una insolita consistenza nonostante riportavano diverse scritte che attestavano essere “100% biodegradabile compostabile.
Le analisi chimiche, infatti, hanno rivelato che i sacchetti erano fatti di un polimero non biodegradabile né compostabile, rendendoli così non idonei all’utilizzo né alla commercializzazione, ed erano importati da un’unica ditta il cui proprietario è di nazionalità egiziana e commercializzati da attività di rivendita di frutta i cui proprietari hanno la stessa nazionalità. L’Autorità Giudiziaria ha così emesso decreti di perquisizione e sequestri contestando a 18 egiziani ed un’italiana il reato di gestione illecita di rifiuti.
Nel corso delle perquisizioni, avvenute contemporaneamente in trenta attività commerciali e ditte, sono state sequestrate 8 tonnellate di sacchetti corrispondenti a diversi milioni di pezzi che vengono, così, sottratti alla dispersione in ambiente. Da luglio 2018 ad oggi, risultano essere stati importati oltre 10 milioni di sacchetti fanno sapere in una nota i Carabinieri Forestali.
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