Capodanno senza il botto

Non sarà ricordato come un anno eccezionale, piuttosto come annus horribilis tra cause di lavoro, servizi cittadini al palo, il martirio del Morrone, la forbice dei tribunali e dulcis in fundo la decisione senza remissione di colpe del via libera alla centrale Snam col sindaco Casini che depone la fascia in segno di protesta e firma le dimissioni.

Forse sarà anche per questo che i sulmonesi hanno voglia di esorcizzare il passaggio dal 2017 al 2018 sempre che non ci siano colpi di scena dell’ultimo minuto, anche se, riti apotropaici permettendo, dovremmo aver assistito a tutti gli atti del dramma consumato sul territorio.

Cartellone natalizio alla mano però, non si scorge una festa comunale, nessuna tensostruttura né brindisi sotto le stelle di piazza Garibaldi. Niente trenino, nemmeno l’amigo Charlie Brown e Brigitte Bardot Bardot, per la notte di San Silvestro manca un programma pubblico sul pre o post mezzanotte, insomma il conto alla rovescia in piazza o al palazzetto non ci sarà. Eppure turisti ce ne sono, perchè nonostante la sorte di Cenerentola, Sulmona resta attrattiva in quanto bella. Alberghi prenotati ad oggi sopra il 50 per cento, gestori che indirizzano i turisti agli eventi organizzati nei locali non essendoci un’offerta pubblica. E quindi dove si va a Capodanno? Non sono molti gli appuntamenti, si contano su poche dita. Al di là del cenone presente in molti ristoranti e lounge bar che offriranno karaoke, live e allegria, sulla mezzanotte di festa per folle danzanti restano all’appello le serate musicali e djset di Soulkitchen con gli Happy Days, i balli professionali alla Gomera e musica dal vivo a Spazio Pingue.

Per il 1 gennaio invece il richiamo è al teatro, alle 17.30 con il Valzer di Strauss organizzato da Dmc Terra d’amore e Camerata musicale con la Kiev Radio Simphony Orchestra diretta da Volodymyr Sheiko

Insomma calici in alto nonostante la poca offerta e nonostante ci sia davvero poco da brindare. Lo zampognaro suona per le vie del centro, ma nella città stranita l’aria di festa resta sopita, contenuta.