Caos Udc, sabato Cesa a Pescara per chiarire la questione liste

Mentre il caos liste nella coalizione di centrodestra causato dall’Udc continua ad agitare le acque, il capitolo che riguarda il possibile ricorso sull’invalidità della lista si arricchisce di un nuovo paragrafo. Ieri avevamo spiegato che il gruppo Udc, non è presente né al Parlamento, né al Consiglio Regionale, ma solo come sottogruppo del Gruppo misto alla Camera dei Deputati. La legge afferma che solo i gruppi presenti in Parlamento o in Regione possono presentarsi alle elezioni senza raccogliere le circa 8000 firme richieste e sulla base di questo, la lista Udc ha presentato il proprio simbolo contenente anche il logo di Noi con l’Italia, la formazione politica dei centristi che appunto siede nel Gruppo misto in Parlamento.

Secondo indiscrezioni però, la titolarità del simbolo sarebbe di Raffaele Fitto, ispiratore del raggruppamento di centristi Noi con l’Italia e non di Lorenzo Cesa. Questa, se confermata, potrebbe essere una concausa della possibile esclusione della lista Udc, certo tutto dipenderà dal fatto che il centrosinistra presenti o meno il ricorso nei prossimi giorni.

Nel frattempo, sebbene il candidato del centrodestra Marsilio abbia escluso l’Udc dalla propria grafica pubblicitaria, questo continua ad essere in coalizione e a rappresentare una delle forze politiche in campo e che portano voti. A sbrogliare definitivamente la matassa saranno sabato i vertici dell’Udc che a Pescara chiariranno come sono andate veramente le cose e si vocifera che ci saranno rivelazioni scottanti sul fatto che in molti sapevano della candidatura di Scoccia e Olivieri. Fra loro ci sarà anche lo stesso Cesa che solo lunedì ad Huffington Post aveva dichiarato proprio in merito alla vicenda abruzzese: “Io ho una dignità, non mi faccio piegare da questi quattro fascistelli che stanno nella Lega”. Insomma, la vicenda non è destinata a chiudersi a breve, ne vedremo delle belle.

Savino Monterisi

3 Commenti su "Caos Udc, sabato Cesa a Pescara per chiarire la questione liste"

  1. Ma più che Cesa a pronunciarsi, non dovrebbero essere l’Ufficio Centrale Circoscrizionale e l’Ufficio Centrale Regionale a pronunciarsi sulla regolarità della presentazione elle liste?

    Che centra se il centro-sinistra faccia o meno ricorso? Sono compiti a loro demandati i controlli e non se a qualcun’altra coalizione gli giova o meno presentarla per meri giochi di interessi o favori politici… Ma scherziamo?

    Vanno rispettate le norme indicate nella Legge, né più né meno….

    E le favolette (che ahimè presumo vere) che racconterà Cesa, hanno forse un valore vincolante sulla legalità di presentazione della lista?

    MAH!!!

  2. Quindi dopo le lezioni sul razzismo e sessismo tenute nei giorni scorsi dalla combriccola del Gerosolimo ora ci toccherà anche ascoltare quelle sulla onorabilità della politica” tenuta da Cesa e addirittura Rotondi. Quest’ultimo io me lo ricordo presenziare ad un comizio qui a Sulmona pochi mesi fa, sfruttando il palcoscenico altrui per dire le sue solite frasette dall’alto della sua candidatura blindata (però non era UDC allora giusto?!). Per fortuna che al suo intervento allora la platea aveva educatamente lasciato la piazza. Beh mi auguro che ciò possa accadere anche a Pescara.
    Poi se per il resto siamo nelle mani di ricoricorsi delle “civiche” di sinistra(?) allora siamo messi bene.
    In tutto questo a me per capire basta ciò che hanno dichiarato pochi giorni fa alcuni candidati della stessa lista UDC, il resto è solo teatro.

  3. Per la vicenda candidature di Scoccia e Olivieri, dalla conferenza di Rotondi a Pescara e dalle dichiarazioni di Cesa, nulla è stato chiarito sul come siano state definite, se non l’averne dichiarato che tutti sapevano tutto e svelato i retroscena anche nei confronti del marito della moglie (capito chi) e che il tutto è riconducibile a patti di spartizione fra Lega e M5S per le regionali in Piemonte e Abruzzo, per poi pavoneggiarsi del favorevole sondaggio e la dichiarazione della rottamazione della vecchia politica (detta da chi è a capo della rediviva balena bianca).
    Tutta qua la scottante verità, conclusasi come ha preferito definirlo rotondi, con l’inizio del calumet della pace (elettorale), dimenticandosi che però il fumo uccide e che restando ad un rivisitato e più classico detto, i conti si fanno sempre con l’oste.. dopo il 10 febbraio.

    https://bit.ly/2W4xIXn

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