Canile, proroga alla Comar fino a giugno: i “pelosi” sulmonesi restano a Collelongo

Questa volta il principio di rotazione degli affidamenti non è stato applicato, anche perché, a differenza del passato, non c’è più, o non c’è ancora, una struttura da gestire. Il canile municipale di Noce Mattei, infatti, è ancora chiuso e ci vorrà ancora qualche mese prima che riapra i battenti. Ci sono però i cani che, nonostante sensibilmente ridotti nel numero, una casa e un tetto devono pur averlo. Per questo il Comune di Sulmona ha rinnovato l’affidamento alla Comar Farm Casaline, il cui contratto di un anno scadrà dopodomani. La società di Collelongo gestisce infatti un canile nel suo paese ed è lì che, alla fine di giugno scorso, ha trasferito i randagi di Sulmona, dopo che i carabinieri-forestali avevano messo i sigilli a Noce Mattei per evidenti irregolarità e inadeguatezza della struttura.

Il rinnovo dell’affidamento, nelle more di una gara che tarda a venire, durerà sette mesi, fino alla fine di giugno prossimo, per una spesa da parte del Comune di 55mila e rotti euro. Poco più di 6500 euro al mese più Iva per gestire una popolazione di randagi che, nei fatti, si è dimezzata in un anno. Attualmente i cani sulmonesi ricoverati a Collelongo sono infatti 80, a fronte dei 160 che c’erano un anno fa quando la Comar Farm Casaline prese le chiavi della struttura: “Di questi ben 71 sono stati dati in affidamento – spiega il responsabile Pino Corsi – ed è un risultato straordinario, calcolando che nel canile di Sulmona c’erano cani parcheggiati da dieci anni”. Sensibilmente ridotti sono stati poi gli ingressi: sul territorio del Comune di Sulmona, in un anno, sono stati infatti catturati appena 12 esemplari, tutti “sulmonesi doc” a differenza probabilmente del passato, quando a Noce Mattei convogliavano i randagi di tutta la valle.

Quando torneranno a Sulmona, questi cani, però, ancora non è chiaro: i lavori, per un importo di 150mila euro, sono nei fatti ultimati nel canile (manca da svuotare una fossa di liquami fognari, oggi sostituita dall’allaccio alla rete) da agosto scorso. Prima di riaprire la struttura, e soprattutto di bandire una gara d’appalto pluriennale per la sua gestione, però, è necessario procedere al suo accatastamento e quindi all’iscrizione al registro dell’anagrafe dei canili regionali. Operazione non particolarmente complicata, a dirla tutta, che però non sono bastati tre mesi per portarla a termine.

Nel frattempo i “pelosi” sulmonesi resteranno a Collelongo: residenti “all’estero”, insomma, con vitto e alloggio pagati.

Commenta per primo! "Canile, proroga alla Comar fino a giugno: i “pelosi” sulmonesi restano a Collelongo"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*