Canile, mistero nella vasca reflui. Bloccati i lavori

Nuovo stop ai lavori nel canile municipale di Sulmona: le operazioni di svuotamento della vasca reflui, avviate nei giorni scorsi, sono state infatti interrotte per approfondimenti. Durante lo svuotamento dell’invaso, infatti, la ditta appaltatrice ha scoperto, dopo aver aspirato i liquidi superficiali, che nella vasca non c’è quello che avrebbe dovuto esserci. I rifiuti da smaltire, per intendersi, non sono quelli previsti dal codice Cer (il codice dei rifiuti) che era stato ipotizzato o meglio che avrebbe dovuto esserci.

Nel fondo della vasca, infatti, la ditta ha trovato rifiuti di vario genere e, a quanto pare, anche resti di ossa di cani. Un’ipotesi inquietante soprattutto in relazione alle fosse comuni che vennero scoperte nelle pertinenze del canile municipale qualche anno fa.

Il Comune ha già dato incarico ad un laboratorio per eseguire le verifiche sul tipo di materiale che si trova nella vasca: il prelievo è stato già effettuato e si attendono ora i risultati del laboratorio.

Di certo i tempi di svuotamento e quindi di riconsegna della struttura sono destinati a slittare, anche perché oltre ai 10mila euro già stanziati, si dovranno trovare verosimilmente nuovi fondi per smaltire e bonificare la vasca reflui.

Il materiale in essa contenuto, d’altronde, potrebbe stare lì da anni: secondo quanto raccontato dagli ex gestori del canile, infatti, quando venivano eseguiti gli spurghi della vasca, oggi non più necessari perché sono state allacciate le fogne, gli addetti svuotavano per un terzo il contenuto dell’invaso, lo stretto necessario, insomma, per garantire la continuità del servizio.

Il fondo dell’invaso potrebbe insomma contenere di tutto.

Eseguita la bonifica, poi, si dovrà procedere all’accatastamento della struttura, mai registrata in venti anni di attività. Solo dopo si potrà procedere alla richiesta di registrazione all’anagrafe canili regionale e, quindi, far tornare i randagi della città a Sulmona.

Randagi passati nel frattempo dai 160 dello scorso anno ai 40 circa di oggi: alcuni morti, la maggior parte, sostiene il custode di Collelongo dove sono ricoverati, dati in affidamento.