Animi accesi davanti all’ingresso del canile comunale in località Noce Mattei, dove questa mattina un gruppo di cittadini, capeggiato da Daniela Colaberardino, ha chiesto l’accesso all’interno della struttura con tanto di forze dell’ordine al suo seguito. I dimostranti si sono presentati davanti ai cancelli, chiusi in quanto il canile è al momento area di cantiere per i lavori (attesi da vent’anni) necessari a rientrare nelle norme di legge che finora sono state disattese.
Lavori che si dovrebbero concludere entro il prossimo 29 maggio ma che sono stati sospesi, al momento, per una variante al progetto necessaria per l’allacciatura fognaria della struttura. Proprio all’intero dell’area, comunque cantierata, volevano accedere i dimostranti per capire come procedono le cure ai cani ospiti a Noce Mattei. C’è, poi, la denuncia fatta da Daniela Colaberardino per l’assenza da circa sei mesi del veterinario all’interno della struttura. Accusa rispedita al mittente dal gestore del canile, Pino Corsi, che ha spiegato che il veterinario viene avvertito su chiamata. “L’ultimo sopralluogo della Asl non ha riscontrato nulla di critico”, ribadisce Corsi.
Un gruppo di venti cani, sui centoquaranta presenti in struttura prima dell’inizio dei lavori, è stato momentaneamente trasferito nel canile di Collelongo. Gli altri esemplari che non sono stati portati nella struttura marsicana, sono ubicati in cucce che non sono coinvolte direttamente dai lavori e che per questo possono restare all’interno del canile sulmonese.
Un sopralluogo all’interno della struttura è stato svolto dal Comandante della Polizia Locale, Domenico Giannetta, che ha accompagnato un rappresentante del movimento “Risorgimento”, Maurizio Lombardi. Con loro anche il dirigente del commissariato di Sulmona, Stefano Bortone. Ma quella di oggi potrebbe essere solo la prima pagina di un altro, lungo, capitolo con protagonista il canile sulmonese. I manifestanti, infatti, hanno annunciato di presentare un’istanza di accesso agli atti. “Vogliamo sapere cosa stanno facendo con i 100.000 euro stanziati”, commenta Colaberardino.
Le opere riguarderanno in particolare la demolizione di alcune cucce abusive costruite nel tempo, l’innalzamento delle recinzioni sia esterne che interne, la realizzazione di otto box per il ricovero di cani problematici (per carattere o dal punto di vista sanitario) e il ripristino e funzionalizzazione degli ambienti “tecnici”: ambulatorio (obbligatorio per legge), spogliatoi, servizi per disabili, magazzino per il cibo e per i medicinali; tutti ambienti che nel frattempo erano stati trasformati in cucce improvvisate, al limite, e anche oltre, delle norme igienico-sanitarie.
Ciarpame dei soliti noti che da anni hanno mangiato sul canile illecitamente ( togliendoli ai cani ) e ora ipocritamente attaccano qualsiasi ditta che se ne occupi.
Accesso agli atti di gente che non sa manco fare una O col bicchiere