Campeggio No Hub e giustizia climatica, le iniziative ripartono da qui

Le assemblee si sono chiuse, il secondo campeggio No Hub del Gas ha, nei fatti, concluso la parte più attinente l’attivismo ambientale stilando un elenco di azioni ed impegni futuri in difesa del clima e dell’essere umano. Dal sit-in di questa mattina a Case Pente al rientro a Campo di Giove, dove si sta svolgendo il campeggio, qualche idea si è concretizzata e ha accolto l’impegno dei vari movimenti presenti.

Sulla questione dell’energia fossile, o meglio, di come uscire dal fossile, l’assemblea ha deciso di intraprendere una serie di iniziative a partire dalle manifestazioni diffuse sui territori impegnati nella “lotta” per l’8 dicembre, una iniziativa che parte dal movimento No Tap.

Tornerà l’estate prossima la carovana per sensibilizzare i cittadini da nord a sud Italia con l’idea di uscire fuori dal cerchio legato prettamente ai militanti. Inoltre si lavorerà alla creazione di una rete con le varie cellule italiane del movimento Friday For Future.

L’idea di base, dunque, è quella di strutturarsi in modo più corposo dal basso per creare anche una alternativa politica che realmente abbia interesse per le questioni ambientali.

Tra le varie possibilità che possono coinvolgere anche le amministrazioni c’è quella di invitare i sindaci dei territori ad aderire alla “denuncia” di emergenza climatica attraverso l’omonimo sito internet dove sono scaricabili i moduli necessari, impegnandosi così anche a non portare avanti progetti che possano mettere in pericolo l’ambiente. Un primo passo.

Il clima, oggi, si è trasformato da battaglia “contro” in battaglia “per” perché, come hanno sottolineato i No Tap, bisogna cambiare i termini attraverso i quali ci si riferisce alla lotta, da negativi in positivi e, soprattutto, bisogna entrare nell’ottica di far valere il proprio diritto umano al clima in una più generale giustizia climatica.