Campane stonate, i parrocchiani chiedono incontro col vescovo

Una campana stonata per la diocesi di Sulmona – Valva che dopo l’annuncio del trasferimento di ben 30 parroci ha trovato il compatto e adirato dissenso dei fedeli.  Nessuna spiegazione è ancora giunta ai parrocchiani che in assenza di risposte provano loro, in autonomia, a fare chiarezza sulla vicenda, cercando soluzioni, annunciando manifestazioni, sit-in, raccolte firme, da non escludere anche la possibilità di missive dirette al Vaticano.

Chiedono un incontro col vescovo, non ci stanno a mandare giù una decisone che non tiene conto minimamente delle esigenze dei fedeli, di chi, e ne sono parecchi, si è affidato ad un parroco trovando un punto saldo di riferimento, un aiuto, perché ce ne sono di situazioni difficili a cui i sacerdoti prestano la loro missione.  Oltre 500, le firme raccolte per don Domenico , parroco sia a Roccaraso che a Castel di Sangro, assegnato a Scanno, lasciando sgomenti i fedeli. Sulmonesi turbati dalla nuova destinazione di Don Gilberto parroco di San Francesco molto impegnato nel restauro della chiesa, diretto alla volta dell’Alto Sangro,  ad Introdacqua Don Ramon invece lascerà per Corfinio comune che a sua volta perderà Don Vincenzo in forza invece nella chiesa di Vittorito. In preda ai dubbi e allo sconforto i parrocchiani di Bugnara e Cantone che hanno più volte spiegato le loro ragioni sulla contrarietà al trasferimento di Don Fabio, giovane prete che ha istaurato con le due comunità un rapporto di fiducia, sostegno, un conforto cristiano e umano e al quale i fedeli non vogliono rinunciare. Loro i sacerdoti, protagonisti dello spostamento non possono far altro che accettare le destinazioni di Monsignor Spina, per i don  vige “l’obbligo dell’obbedienza”.

Insomma sui perché, per ora, toccherà  aspettare il rientro del vescovo a quanto pare fuori città. “Un riordino in linea con l’attuale metodologia di riorganizzazione pastorale” queste le uniche parole pronunciate due settimane fa in occasione della conferenza sul recupero dopo 24 anni del dipinto trafugato fa da S.Maria della Tomba,  da don Maurizio Nannarone. Una spiegazione che se da un lato invita a comprendere l’ottica di cambiamento che rientra nell’ambito di una riorganizzazione generale a seconda di nuove esigenze, dall’altro non seda gli animi tesi dei parrocchiani smarriti ai quali non spetterà altro che l’attesa dell’appuntamento con settembre per scoprire le nuove formazioni parrocchiali.

A.S.

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