Elezioni, si chiude la campagna elettorale senza piazze

Ultimi sprazzi di campagna elettorale questa sera con il comizio a Piazza XX Settembre di Antonella Di Nino candidata al Senato per Forza Italia e all’uninominale per la coalizione di Centrodestra davanti a circa quattrocento persone accorse nonostante il tempo minaccioso. La Sindaca pratolana ha parlato dei cavalli di battaglia classici del Centrodestra, basta tasse, blocco dell’immigrazione incontrollata, pensioni, ma anche di temi locali come salvaguardia del punto nascita e del presidio ospedalierio e contrarietà alla centrale Snam.

Alla sua conclusione a poca distanza, nel Gran caffè letterario è stata la volta di Massimo Carugno concludere la sua campagna insieme all’altro candidato Marco Panara, giornalista ulivista molto vicino a Romano Prodi. I due hanno ribadito come la lista Insieme sia attenta alla sostenibilità delle proposte e alla responsabilità e rappresenta il vero baluardo della lotta alle disuguaglianze.

Però c’è da dire che questa campagna elettorale non è mai decollata veramente, ce ne siamo accorti passeggiando per il Corso insolitamente silenzioso, dando un’occhiata di sfuggita ai cartelloni elettorali in parte vuoti o alle vele che timide attraversavano la città, incrociando nello zapping televisivo sonnecchiosi confronti dove mai erano presenti tutti i leader a confronto.

Pochi sono stati i lampi che ci hanno fatto tornare indietro nel tempo a quando in periodi di elezioni era tutto un dibattere fra comunisti, socialisti, democristiani, liberali o a quando in tempi più recenti ci si scontrava fra berlusconiani e anti-berlusconiani.

Quelli che hanno osato di più – e sono stati premiati per questo – sono i 5 Stelle che con Alessandro Di Battista, in una Piazza XX Settembre davvero molto popolata, vincendo di gran lunga il confronto ideale con la piazza della Di Nino. Negli ultimi giorni la candidata peligna al Senato, Gabriella Di Girolamo, ha tenuto incontri a Sulmona e nel circondario mentre per la chiusura di campagna elettorale il Movimento è stato chiamato a raccolta a Roma. Dall’Abruzzo sono partiti diversi pullman per la capitolina Piazza Del Popolo dove oltre al candidato premier Luigi Di Maio è intervenuto anche Beppe Grillo.

Nel centrosinistra non si è usciti dalle sale conferenze, oltre a quelli di Carugno ci sono stati nelle scorse settimane diversi incontri con il deputato popolese uscente Tony Castricone che è il candidato di riferimento per la Valle Peligna. Anche Avanti Sulmona, lista civica che fa riferimento al consigliere Fabio Pingue si è spesa pubblicamente in questo mese ospitando in un evento elettorale Federica Chiavaroli candidata al Senato, che ha ribadito la paternità del decreto per lo slittamento della chiusura del tribunale. Il capolista al Senato nonché presidente di Regione Luciano D’Alfonso invece, nonostante l’amore ribadito in più circostanze per la città di Ovidio, in questa campagna elettorale si è fermato alle sue porte. Più precisamente nella zona industriale, davanti i cancelli di Salsa Italia, dove ha incontrato il titolare e i dipendenti.

Liberi e Uguali dopo i passaggi in città di Epifani e Rossi e l’evento di ieri in cui è intervenuta la candidata capolista alla Camera, Celeste Costantino e la sindaca No Tap di Molfetta Paola Natalicchio, ha chiuso oggi la sua campagna elettorale a Campo di Giove con la candidata peligna al Senato Renata Donatelli dove si è parlato di Aree interne e del loro futuro sostenibile.

Chiusura anticipata per la lista della sinistra radicale Potere al popolo che ieri alla presenza del candidato alla Camera Alessandro Feragalli ha tenuto un evento pubblico in città parlando di Aree interne come aree vitali del Paese.

Insomma poche sgomitate o uscite politicamente scorrette. Sono lontani i battibecchi feroci che meno di due anni fa hanno incendiato la campagna elettorale per Palazzo San Francesco. Forse i partiti visti i sondaggi preelettorali che danno una situazione di pareggio dalla quale non si esce, hanno pensato bene di risparmiare le forze per un eventuale ritorno alle urne o forse sono semplicemente finiti i soldi che permettevano sfarzose campagne elettorali o i partiti e i militanti che erano i veri protagonisti o forse ancora è semplicemente cambiata la politica come la conoscevamo e in futuro dovremmo abituarci a confronti elettorali nazionali sottotono. Chi vivrà vedrà.

Savino Monterisi

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