Scrivono al ministro Galletti e chiedono maggiori competenze per la dirigenza del Parco Majella, le associazioni ambientaliste non ci stanno alle cosiddette cariche politiche e alla vigilia di un cambio di regia al Parco, con la presidenza di Iezzi quasi giunta al termine, avanzano le proprie richieste. A sottoscrive la “missiva” ci sono l’associazione Dalla parte dell’Orso, il collettivo Altre Menti, il comitato Giustizia per il Morrone e Ambiente Sulmona ed ancora l’associazione Orsa Pro Natura.
L’ultima emergenza incendio che ha interessato proprio l’area del Parco Majella, poi, fornisce le motivazioni ai gruppi sottoscrittori che reclamano: “Mancata attuazione del Piano Antincendio boschivo, assenza di sorveglianza e di coinvolgimento del volontariato, Presidente e Direttore e funzionario responsabile dell’ AIB in ferie al mare durante la prima settimana dell’ incendio sono solo alcuni degli elementi che hanno dimostrato ulteriormente quanto la gestione di un Parco nazionale se non affidata a persone competenti sia fallimentare non solo per l’ obiettivo primario della conservazione della biodiversità ma anche per le finalità di corretta valorizzazione delle risorse e di vero ecosviluppo”.
Una situazione che, secondo le associazioni, il Parco si porta più o meno dietro fin dalla sua istituzione ad esclusione del periodo in cui venne nominato l’ex Direttore Generale del Corpo Forestale dello Stato dott. Giuseppe Di Croce. Da lì, sottolineano, “si sono avvicendati presidenti dotati di curricula politici senza alcuna conoscenza del territorio e men che meno dei concetti più elementari della conservazione e dell’ecosviluppo”. Sotto la lente degli ambientalisti finiscono le cariche attuali, il presidente Franco Iezzi ed il direttore Oremo Di Nino, il primo con una preparazione accademica e professionale a loro parere non consona alla mission del Parco, il secondo con carica part time “nominato senza alcun rispetto della norma che detta le regole per tali incarichi ( art. 9 comma 11 L.394/1991 e ss. mm. ii.) e che affida solo a Lei Signor Ministro l’ incarico di nomina mediante l’ emanazione di apposito Decreto” scrivono.
Per questi motivi le scriventi auspicano un cambio di presidenza, e non un rinnovo, con un profilo “che possegga realmente i requisiti minimi richiesti” lasciando fuori le logiche politiche “o, ancor peggio, scegliendo tra politici o ex politici esclusi da altre cariche”. Di persone competenti ce ne sono e le associazioni hanno dato la loro disponibilità a farne qualcuno.
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