Scendono, anzi fortunatamente scendevano , calcinacci e tegole, giù a pezzi molto più grossi di una moneta come testimoniato dalle foto, tanto più grossi da risultare un pericolo accertato per l’incolumità pubblica. La segnalazione arrivata al Comune di Sulmona è del 7 febbraio, il muro perimetrale dell’Abbazia di Santo Spirito al Morrone è in “pessimo stato”.
Questa mattina, dunque, da Palazzo San Francesco si sono affrettati nel pubblicare una ordinanza in cui si sollecita il legittimo proprietario, cioè il Demanio, a correre ai ripari entro 60 giorni, probabilmente inconsapevoli che sul posto qualcuno è già all’opera.
Fortunatamente a volte gli iter vanno ad una velocità che solitamente dal pubblico non ci si aspetterebbe. Gli interventi, quel minimo per ripristinare la sicurezza ed arginare pericoli vari (perché da fare ce n’è tanto) sono stati già avviati. Una ditta teramana è all’opera da qualche giorno per ripristinare un minimo di condizioni di sicurezza. Il “pessimo stato manutentivo” era stato, tra l’altro, accertato anche da un sopralluogo della polizia locale qualche giorno dopo la segnalazione (13 febbraio) tanto da proporre un transennamento, l’ennesimo per un bene monumentale in quel di Sulmona.
Transenne a lungo termine scongiurate, pare, nella speranza che il complesso dell’Abbazia possa tornare a splendere in tutta la sua bellezza, compresa (si spera a breve termine) quella promessa dai fondi Masterplan. Il destino della Badia, con tutta una serie di siti di enorme pregio, rientra in un progetto di valorizzazione (che comprende anche l’acquisizione del Campo di prigionia di Fonte d’Amore) che il Comune di Sulmona ha avviato e che, chissà, forse riuscirà a portare a termine, fantapolitica permettendo.
Simona Pace
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