Cai: “Montagne sempre in emergenza, un territorio di paradossi”

La montagna delle emergenze, di quelle che si fa qualcosa solo a fatto avvenuto e così il Cai di Sulmona non risparmia la sua ennesima riflessione su come non si può intervenire sempre all’ultimo minuto. La questione strade è stata, in questo senso, l’ultimo esempio di come ci si ritrova a “lottare quando l’emergenza è avvenuta”. Plaudono i sindaci che hanno fatto parte della protesta “per la verità pochi come se il problema fosse solo di Pacentro o Campo di Giove e non degli altri Comuni che si pregiano di avere assessori con delega alla montagna. Ma forse si è sbagliato il luogo della protesta, la fotografia non andava fatta davanti a muti blocchi di cemento ma nei Palazzi della Regione o della Provincia mentre si battono i pugni sulle scrivanie di coloro che decidono chi sia figlio o figliastro, per chiedere risorse per un territorio montano che invece di essere considerato una ricchezza è abbandonato a se stesso”.

“Un territorio di paradossi” lo chiamano dal Cai, dove diventa difficile anche lavorare. Ricordano la lotta di Francesco “imprigionato nella sua azienda con la sola colpa di voler lavorare a casa sua mentre a pochi chilometri si sono investiti cinque milioni di euro per il carosello della neve, e non ci stancheremo mai di ricordarlo. O l’altro paradosso che mentre si protesta per la chiusura delle strade per mancanza di manutenzione, a valle lungo la Statale 17 veniva steso un nuovo manto di asfalto per permettere il passaggio del Giro d’Italia. Con il gran finale del passaggio di responsabilità dalla Provincia ai Comuni e la conseguente riapertura delle strade”. Insomma  “tutto uno scherzo, compresi coloro che si sono presi una contravvenzione negli anni passati per essere passati dove ora si circola liberamente senza aver fatto nessun lavoro”.

Ricostruire il territorio dalle vie di comunicazione, quindi, è questo quello che chiede il Cai il quale sottolinea, inoltre, come sempre più spesso si ricorra ai volontari per sistemare le strade chiuse, e in realtà per risolvere tanti altri problemi. Volontariato come quello del Cai impegnato proprio in questi giorni nel definire e lavorare sul progetto Sentiero d’Italia che attraverserà anc”he il Morrone e le località rimaste nei giorni scorsi isolate. “I soci Cai impegnati nelle ricognizioni hanno trovato sentieri invasi dalla vegetazione, distrutti dalle frane, interdetti da ordinanze prefettizie, ma si sono già rimboccati le maniche supplendo ancora una volta alle istituzioni preposte a questi lavori. Con la speranza di veder tornare quei turisti che in questi giorni, più testardi degli abruzzesi, si ostinano a visitare le nostre montagne”.

1 Commento su "Cai: “Montagne sempre in emergenza, un territorio di paradossi”"

  1. Antonio LA Quaglia (Votantonio) | 15 Maggio 2018 at 15:50 | Rispondi

    O come i tagli fatti nei boschi con il motivo dell’anti-incendio ove si sono spesi milioni di euro inutilmente, visto che han bruciato come dove nulla e’ stato fatto, soldi che invece potevano essere spesi per cose ben più importanti ed urgenti ed utili?

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