Il colpo in canna rimasto alla Regione Abruzzo dopo la sospensione della delibera, da parte del Consiglio di Stato, che prevedeva l’abbattimento di circa 500 cervi, ha fatto esultare associazioni e partiti politici d’opposizione alla giunta guidata da Marco Marsilio. Soddisfatti i grillini Francesco Taglieri e Erika Alessandrini, Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. I pentastellati parlano di “un un passo di straordinaria importanza verso una pronuncia definitiva nel merito, la stessa per cui continueremo a lavorare come fatto fino ad oggi in stretta collaborazione con le associazioni del territorio, con le istituzioni locali che hanno mostrato una spiccata sensibilità e con i tanti volontari e attivisti che sono scesi in strada insieme a noi per protestare contro uno dei tanti provvedimenti folli della Giunta Marsilio”.
Ma la battaglia per la salvaguardia degli ungulati non è terminata, come ribadiscono i due Consiglieri regionali del Movimento. “Già da domani, continueremo a spenderci per la tutela di uno degli animali simbolo della nostra regione. Il nostro impegno non termina qui ma anzi, alla luce di questa sentenza, ne esce ancora più rafforzato e determinato ad andare avanti”. I pentastellati chiederanno all’Assessore di Imprudente, , primo fautore di questa rinnovata stagione di caccia, di tornare sui propri passi, di ascoltare le infinite proteste levatesi dall’opinione pubblica italiana, di rendere merito agli studi che spiegano come la caccia non sia la soluzione più pertinente e di studiare, quindi, modelli nei quali la convivenza tra uomo e fauna selvatica è virtuosa e dunque possibile.
Le parole del Consiglio di Stato sono chiare e non lasciano spazio a dubbi quando recitano che ‘per l’effetto, in riforma dell’ordinanza impugnata, accoglie l’istanza cautelare in primo grado e, per l’effetto, sospende la delibera regionale impugnata’. Un’affermazione netta su cosa non può essere fatto, non nelle modalità e nei tempi che l’amministrazione regionale aveva immaginato quando proponeva l’abbattimento di 469 esemplari predisponendo, peraltro, un tariffario per poterli uccidere, cuccioli e madri comprese.
“Altro passaggio di straordinaria importanza in questa sentenza – concludono i grillini – è quello relativo all’omesso monitoraggio con riferimento al Piano faunistico venatorio nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica (‘… sia pure in esito alla sommaria delibazione propria della fase cautelare, si apprezzano profili di possibile fondatezza del ricorso di primo grado, che meritano adeguato approfondimento specie con riferimento alla questione dell’omesso monitoraggio’). Insomma, Imprudente e tutto il centrodestra sono stati sordi a qualsiasi alternativa, chiusi a riccio sui loro interessi anche quando cercavamo dialogo e spiegazioni, invece di propaganda e slogan elettorali. Non hanno mai voluto realmente aprire alla possibilità di rivedere questa scelleratezza, ed ora che il Consiglio di Stato si è pronunciato, dovrebbero fare ammenda con tutti gli abruzzesi per la pessima figura che hanno fatto fare alla nostra regione. L’Assessore Imprudente, sconfitto in maniera così perentoria, dovrebbe altresì riconsegnare le deleghe del proprio mandato”.
Festeggiano anche Leal, Leidaa e Oipa, le tre associazioni erano intervenute ad adiuvandum sul ricorso presentato da Lav, Lndc Animal Protection e Wwf.
Esulta l’ambientalista Augusto De Sanctis, rimarcando sull’inadempienza della Regione Abruzzo in merito al monitoraggio obbligatorio del proprio Piano faunistico venatorio nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica (VAS). “La Regione – spiega De Sanctis – nel 2020 si era auto-vincolata, come d’altro lato prevede la norma europea sulla Vas, a monitorare l’applicazione del Piano faunistico attraverso la raccolta dei dati di decine di indicatori, tra cui lo stato delle popolazioni delle specie particolarmente protette come orso bruno, camoscio, lupo, aquila reale”.
Scrivono infatti nell’ordinanza i giudici del Consiglio di Stato che le motivazioni del ricorso “meritano adeguato approfondimento specie con riferimento alla questione dell’omesso monitoraggio”. “Altro schiaffo sonoro rivolto dai giudici – conclude De Sanctis – riguarda la questione della mancanza di prevenzione per gli incidenti stradali: nella Regione dei parchi abbiamo zero ecodotti”.
Si leccano le ferite il presidente della Regione, Marco Marsilio, e l’Assessore con Delega, Emanuele Imprudente. “In merito alla recente ordinanza del Consiglio di Stato – scrivono in una nota congiunta -, prendiamo atto del pronunciamento con serenità e fiducia nei confronti dell’autorità giudiziaria, così come non abbiamo prodotto alcuna euforica considerazione in occasione della precedente ordinanza del TAR che non ha accolto la richiesta di sospensiva, argomentando la legittimità della procedura amministrativa. Restiamo fiduciosi in attesa del giudizio di merito, per il quale sarà fissata un’apposita udienza. Sarà infatti il TAR a valutare nel dettaglio i contenuti della deliberazione adottata dalla giunta regionale in merito al contenimento dei cervi”.
Depaving Piazza CapodiFerro. E basta escort proprio Di fronte a Palazzo Spada.
Ormai siamo alla frutta sciroppata.