Caccia al cervo: provvedimento senza dati, Sinistra Italiana chiede conto

(foto di Marco Keppler, dalla pagina L’abruzzese fuori sede)

Vuole vederci chiaro il circolo Sinistra Italiana L’Aquila che, in un comunicato, di fronte al nulla osta dell’ISPRA alla “caccia di selezione” di cervi nelle aree contigue al Parco Sirente Velino e al controllo numerico all’interno dell’area protetta, chiede di conoscere le motivazioni alla base di tale decisione.

Lo chiede a D’Amore e a Chiuchiarelli presidente e direttore del Parco che ha presentato un piano di caccia e controllo della fauna selvatica le cui ragioni restano oscure. Nulla infatti in proposito è riportato sul sito dell’ente rimasto fermo allo scorso mese di marzo quando un tecnico agronomo veniva incaricato della “prima fase di acquisizione, organizzazione e strutturazione dei dati, necessaria per la redazione del regolamento e del piano di gestione e controllo dei cervidi nel Parco naturale regionale Sirente Velino” come riporta l’albo pretorio del sito.

Dati mai pubblicati, la cui non visibilità rende impossibile verificare l’effettiva “pressione dei cervidi sulle attività agricole all’interno del Parco e nei suoi dintorni e la consistenza delle popolazioni di cervidi nel territorio del Parco” continua il comunicato.

Delusione e amarezza per una situazione gestita “scegliendo la strada più facile, quella delle carabine”, la cui efficacia è stata smentita dai tentativi di controllo dei cinghiali, attività affidata ad associazioni venatorie spesso prive di formazione, interessate solo a cacciare gli esemplari prelevati dall’est Europa e rilasciati sul nostro territorio a scopo venatorio. I risultati sono sotto gli occhi di tutti eppure, l’esperienza non insegna se, oggi, il Parco è pronto a ripetere gli stessi errori.

“Ferma contrarietà all’utilizzo della caccia come mezzo di controllo della fauna selvatica” ribadisce il circolo Sinistra Italiana, non solo per gli enormi danni che può provocare alle altre specie non bersaglio, come l’avvelenamento da piombo, ma anche perché spesso la caccia “altro non è che un ennesimo modo per i politici locali di assicurasi voti da piccole e grandi lobby di cacciatori”.

Si ribadisce dunque la richiesta di pubblicazione dei dati a sostegno del piano autorizzato dall’ISPRA, “se davvero il Parco li ha acquisiti in numero adeguato e con modalità scientificamente accettabili” per riaprire in consiglio regionale il dibattito sulla gestione del Parco regionale Sirente Velino; capire effettivamente quanto le politiche di riperimetrazione e di ampliamento della caccia “portino giovamento alle cittadine e ai cittadini che hanno coraggiosamente scelto di continuare a vivere nei comuni del Parco” conclude il circolo Sinistra Italiana L’Aquila, in attesa di ricevere risposte sorrette da validi dati.

1 Commento su "Caccia al cervo: provvedimento senza dati, Sinistra Italiana chiede conto"

  1. … però… questa Cerva con la figlia con il loro passo elegante e leggero, sono rispettose delle leggi e dei codici: quando si trovano in paese attraversono la strada sulle strisce pedonali… cosa che molto spesso non fanno gli umani.

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