Buoni pasto, caos alla vigilia del servizio

Il servizio è innovativo, ma solo in prospettiva. Perché al momento la gestione dei buoni pasto per le mense scolastiche di Sulmona si è rivelata un caos. A poche ore dall’esordio della refezione scolastica, martedì prossimo, infatti, le incognite e i disagi sono ancora tanti.

Innanzitutto c’è quello della prenotazione e del pagamento che, nonostante gli annunci, è possibile fare solo tramite poss. Non in contanti, non con bonifico, tanto meno tramite addebito su carta di credito online. L’applicazione su smartphone e computer non è funzionante (lo sarà tra una ventina di giorni almeno, dicono i responsabili) e il portale, che è raggiungibile tramite un link difficile da trovare sul sito del Comune, non fornisce tutte le informazioni promesse, tra cui, la più importante, la verifica del credito disponibile e versato. Insomma vale la pena di conservare le ricevute dei pagamenti effettuati per non perdere il conto dei soldi in cassa.

C’è poi il problema per i menu speciali (che non sono pochi), quelli cioè che hanno bisogno di diete controllate perchè allergici o celiaci o intolleranti. La procedura per la comunicazione del trattamento speciale è stata cambiata solo ieri, lasciando nel panico le famiglie. La comunicazione dei problemi alimentari che veniva fatta fino a pochi giorni fa direttamente alla scuola, dovrà, improvvisamente, ora essere eseguita direttamente alla Asl. “Noi non abbiamo cambiato nessuna procedura” dicono dal Comune, ma di fatto la circolare che fino a due giorni fa era presente sui siti delle scuole e nella quale si invitavano i genitori a fornire la documentazione e la richiesta alla segretria della scuola, è stata tolta dai siti, per far posto ad una comunicazione interna nella quale si invitano le famiglie a contattatare la responsabile della Asl per farsi autorizzare il menu profilato. Il tutto a due giorni dall’inizio del servizio, con una prevedible fila domani nella sede dei Comboniani della Asl, per chi potrà permettersela.

La buona notizia è quella che i buoni cartacei avanzati dalla scorsa gestione, saranno riconosciuti come validi “direttamente alla cassa”, cioè sarà il personale della scuola a preoccuparsi di scontare il credito sul profilo dello studente registrato sul portale.

Tutta da far digerire, invece, è la questione della “mensa obbligatoria”, l’imposizione cioè di far mangiare i ragazzi a mensa, senza possibilità di portare cibo da casa o di uscire e poi rientare nel tempo prolungato. Contro l’obbligo, derivato da una sentenza della Corte di Cassazione, imposto dalle scuole, infatti, alcuni genitori sono pronti a fare ricorso, soprattutto puntando sul fatto che un vero servizio mensa, in molte scuole di Sulmona, non è, né può ritenersi come “tempo scuola”, essendo di fatto violate le norme per la consumazione dei pasti, ovvero per l’assenza di sale mensa dedicate.

Infine c’è l’inottemperanza al regolamento sulla formazione della commissione per il controllo, argomento molto delicato e molto sentito dai genitori, specie per un servizio affidato, almeno in una parte delle scuole, ad un nuovo gestore. La commissione che il Comune dovrebbe formare e incaricare per verificare la genuinità dell’offerta, non è stata neanche convocata.

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